Banche, alla Camera  il decreto è legge

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Banche, alla Camera il decreto è legge

29 Giugno 2016

La Camera ha approvato il decreto Banche che, tra l’altro, definisce i criteri per gli indennizzi dei risparmiatori colpiti dalla risoluzione delle 4 Banche (Carife, Etruria, Marche e Carichieti). La Camera ha confermato il testo approvato dal Senato, che è ora legge. I sì sono stati 287, i no 173, 3 gli astenuti.
Di seguito, gli interventi più importanti:

– Allungamento da quattro a sei mesi del tempo entro il quale gli obbligazionisti delle quattro banche in default potranno presentare l’istanza di erogazione del rimborso dell’80%. La dizione ‘reddito lordo’ è stata sostituita al Senato con quella di ‘reddito complessivo’ e si valuteranno i redditi dal 2014 invece che del 2015. Alla domanda di rimborso l’investitore deve allegare: il contratto di acquisto degli strumenti finanziari subordinati; i moduli di sottoscrizione o d’ordine di acquisto e l’attestazione degli ordini eseguiti;

 Al Senato era stato respinto l’emendamento al decreto che prevedeva che i rimborsi erogati dal Fondo non siano soggetti “ad alcuna imposizione fiscale”. Il governo ha però dato il via libera a un ordine del giorno in questa direzione;

– L’esecuzione del recupero crediti viene assegnata al custode al posto dell’ufficiale giudiziario pur rimanendo l’ultima istanza di un giudice. La riduzione del valore del 50% dell’ultima base di asta può avvenire solo dopo il quarto tentativo andato deserto e non dopo il terzo;

– In caso di inadempimento il creditore può avvalersi della procedura di convalida di sfratto per liberare il bene immobile;

– Verrà redatto un nuovo elenco professionisti per le operazioni di vendita dei beni pignorati. Il ministero della Giustizia disciplinerà le modalità relative ai corsi che devono essere frequentati.

– Una nuova figura consentirà agli imprenditori di concedere il pegno su beni mobili destinati all’esercizio dell’impresa senza che questi debbano subirne lo spossessamento. Potranno quindi utilizzare il bene, oggetto del pegno, per la loro attività d’impresa.