Banche. Bossi e Tremonti d’accordo: serve un sistema di controllo

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Banche. Bossi e Tremonti d’accordo: serve un sistema di controllo

07 Marzo 2009

"Nuovi finanziamenti alle imprese per 150 miliardi di euro". Lo afferma il ministro dell’Economia in un intervento su "Libero", commentando l’effetto stimato dei Tremonti Bond.

Il responsabile di Via XX Settembre difende lo strumento creato per sostenere la patrimonializzazione delle banche e tiene a sottolineare che "la base patrimoniale così costituita nelle banche avrà un forte effetto leva". Una leva che, spiega il ministro, "si sviluppa in base ad un rapporto ‘1 a 15’: ipotizzando che i nuovi strumenti patrimoniali abbiano un volume pari a 10 miliardi di euro (potrebbero essere anche 12, è presto per dirlo) il finanziamento possibile a valle dalle banche alle imprese avrà dunque un volume pari a 150 miliardo (per essere chiari: 300.000 miliardi di vecchie lire, pari a circa 10 punti del prodotto interno lordo italiano)".

Tremonti sottolinea che "non si tratta, per le banche, di costo per un finanziamento ricevuto dal Tesoro, ma di costo per un apporto patrimoniale". Il ministro ricorda anche che il finanziamento dell’economia da parte delle banche "sarà controllato nelle prefetture da appositi pubblici e trasparenti osservatori".

La misura implementata dal ministro, risponde alle esigente espresse dal ministro per le Riforme Umberto Bossi a margine di un convegno a Busto Arsizio: "Se non si danno i soldi alle imprese è inutile aiutare le banche". "Abbiamo dato soldi alle banche -ha continuato Bossi riferendosi ai Tremonti-bond- non per loro ma per le imprese". Secondo il ministro delle Riforme bisogna però "essere certi che le banche diano questi soldi e quindi mettere un sistema di controllo. Tremonti vuole affidare il controllo alle prefetture".

Bossi si è detto anche d’accordo con l’eventuale nazionalizzazione degli istituti di credito. "Sono d’accordo – ha spiegato – con chi dice che le banche andrebbero nazionalizzate, se questo significa dare o ridare quello che era stato preso prima". Bossi ha infine sottolineato che "avevamo le Casse di risparmio che erano delle grandi banche. Sostenevano tutto il sistema imprenditoriale, ma sono state svuotate dalla caduta della Dc e dei socialisti che hanno creato le Fondazioni".

Mercoledì prossimo tutti i prefetti d’Italia incontreranno il ministro Maroni per discutere la circolare relativa alle modalità con cui le prefetture dovranno sorvegliare sulle erogazioni delle banche alle imprese e ai lavoratori colpiti dalla crisi. Lo ha annunciato Tremonti durante un convegno sulle Pmi a Busto Arsizio che aggiunge: "La circolare riguarda tutto il credito, non solo le banche che hanno richiesto gli strumenti (Tremonti Bond, ndr)". Soprattutto "non vuol dire che vogliamo commissariare le banche, vuol dire introdurre trasparenza, e ai prefetti si chiede mediazione civile, come è stato fatto in Francia".

Tremonti ha poi spiegato che "non ci saranno solo i prefetti" a vigilare sulle erogazioni, ma "sarà aperto un tavolo a cui parteciperanno tutti i soggetti, le associazioni di categoria, le camere di commercio, i sindacati e, se sarà necessario, anche l’Agenzia delle Entrate". Il ministro ha aggiunto poi che "si tratta di dare evidenza pubblica" alla questione precisando che "non sarà il tavolo della dialettica e del contrasto, ma quello in cui si cercheranno le soluzioni ai problemi, perchè di liti ce ne sono abbastanza in Italia".

Quanto alla partecipazione della Agenzia delle Entrate, Tremonti ha spiegato che "Maroni organizza l’incontro con i prefetti e, se necessario, potranno loro chiedere all’Agenzia delle Entrate di intervenire in quelle situazioni di debiti fiscali delle aziende in difficoltà". Tremonti ritiene infatti che "se un’azienda è in difficoltà si può intervenire anche con la leva fiscale".