Banche, Dijsselbloem gela Renzi: “Vanno rispettate le regole”

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Banche, Dijsselbloem gela Renzi: “Vanno rispettate le regole”

08 Luglio 2016

A Bruxelles le trattative con il governo italiano sulle misure da adottare per sostenere le banche in difficoltà vanno avanti serrate. Ma a Roma Matteo Renzi non riesce a trovare la via di fuga per tamponare l’emergenza.

Jeroen Dijsselbloem, il presidente dell’Eurogruppo, infatti, ha gelato l’Italia chiedendole, senza mezzi termini di rispettare le regole. Le sofferenze totali presenti nel sistema bancario italiano ammontano a 200 miliardi di euro. E nel dibattito si è inserito Brunetta: “Con che cosa Renzi pensa di smaltire questa montagna di denaro? Non basterà certo un secondo Fondo Atlante per risistemare le cose. Guardando ai pochi risultati prodotti dal precedente fondo si potrebbe dire che gli azionisti hanno poco da stare sereni”. E aggiunge ricordando che, con una dotazione di soli 4,25 miliardi raccolti a fine aprile, “Atlante ha provocato una spaventosa crescita di sfiducia verso le banche più deboli, per arrivare fino alle banche di statura europea come Unicredit. Intanto Banca Intesa ha già dichiarato che non intende mettere altri soldi sul piatto.

Le norme sul bail in prevedono che i primi 100mila euro del conto corrente siano intoccabili.  Ad ogni modo, mentre il presidente dell’Eurogruppo, gela l’Italia, dal vicepresidente della Bce arriva un’apertura senza precedenti a Roma nel negoziato con la Commissione Ue.

Il timore di Francoforte è quello che infliggendo perdite agli obbligazionisti subordinati, come prevede la regola generale, possa creare instabilità: è la fattispecie che consentirebbe di derogare al principio della ‘condivisione degli oneri’ fra intervento pubblico e privati. Per Constancio (economista e politico portoghese) “naturalmente” le regole vanno applicate, ma vanno considerate “nel complesso”, incluso il possibile utilizzo della deroga per ragioni di stabilità finanziaria”.

La trattativa tra Roma e Bruxelles, vede contatti “continui” ma “la nostra posizione non cambia”, dice il portavoce della commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, che vigila sul rispetto delle norme sugli aiuti di Stato. Gli esiti delle trattative dipenderanno, comunque, molto da Berlino, che rimprovera Roma di aver esitato troppo.