
Banche Popolari premiate dalla fiducia della clientela

23 Novembre 2009
Uno degli effetti più rilevanti che dell’attuale crisi economica riguarda senza dubbio le relazioni tra banche e clientela. Si percepisce, infatti, una sostanziale variazione nei rapporti che legano i cittadini alle aziende di credito. Una situazione che sta avvantaggiando le banche che da sempre fanno della prossimità, ovvero della vicinanza alla clientela, uno dei punti di forza della loro attività. E’ il caso delle Banche Popolari, per le quali stime dell’Associazione di Categoria indicano, per il solo anno 2008, un incremento complessivo del numero dei clienti pari a circa 300.000 unità (+3,5% rispetto all’anno precedente).
Un dato di particolare interesse se si considera il periodo, negativo per il sistema bancario, nel quale esso è maturato, ma che trae origine da una tendenza in atto da diversi anni.
Se infatti, le più recenti ricerche indicano in primo luogo, che il giudizio complessivo assegnato dalla clientela al proprio sportello bancario è negativo in ben 14 casi su 100, e che, inoltre, sette clienti su dieci, non hanno una persona di riferimento in Banca, con conseguenze negative sulla solidità della customer satisfaction facili da immaginare, questa situazione è legata alle profonde trasformazioni vissute dal nostro sistema bancario negli ultimi anni.
Le riorganizzazioni dei grandi gruppi bancari hanno generato, infatti, una rotazione e una contrazione del personale molto accentuata, con conseguenti effetti negativi sulla stabilità del rapporto fra aziende e risparmiatori. Una “frattura” aggravata dalla pesante crisi nata proprio sui mercati finanziari. Di fatto, chi ne ha avuto la possibilità ha spesso scelto di cambiare completamente la propria banca, privilegiando gruppi bancari e realtà ben radicate nel territorio e più attente ai rapporti di tipo fiduciario e personale con la clientela.
L’eccessivo turnover dei responsabili delle filiali, peraltro, è solo un fattore della progressiva disaffezione e sfiducia della clientela al quale si aggiungono numerosi altri aspetti di un deterioramento dei rapporti tra la banca e il cliente particolarmente evidente.
Prestare attenzione al cliente e “avere memoria” del suo profilo economico e sociale è, al contrario, elemento prioritario del modello di business delle Banche Popolari, che, anche in virtù del descritto aumento della clientela, hanno mostrato, per tutto il corso della crisi, incrementi percentuali della raccolta e degli affidamenti superiori alla media del sistema.
La clientela delle Banche Popolari è rimasta, infatti, strettamente legata a queste aziende di credito, in virtù di un connubio che da sempre si esplica in una fitta rete di interconnessioni tra la banca e la comunità di riferimento, permettendo, in tal modo, ai singoli soci e clienti di non sentirsi soli e privi di protezione nelle situazioni economicamente critiche.
La struttura ed il modus operandi delle Popolari, che ne hanno determinato le strategie di crescita messe in atto in passato, hanno evidenziato, pertanto, negli ultimi mesi, l’inconfondibile filosofia operativa che le contraddistingue e che trova importante riscontro sia nelle politiche di affidamento del credito sia in un’ampia gamma di interventi ispirati alla sussidiarietà ed alla solidarietà, tesi alla valorizzazione del rapporto personale con le famiglie e le PMI, spesso legate a doppio filo alla Popolare in qualità di soci oltre che di clienti.
Una responsabilità sociale, quest’ultima, che le Banche Popolari hanno sempre sentito come parte della loro mission, e che sono pronte ad assumersi anche negli anni a venire, differenziandosi, in tal modo, rispetto a coloro che considerano le aree territoriali come mere fonti di reddito, e promuovendo un modello bancario finalizzato a valorizzare i principi di base della comunità e lo sviluppo dell’economia reale quale propulsore della crescita del credito.