Bangladesh: seconda fase di aiuti, 10 kg di riso a famiglia

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Bangladesh: seconda fase di aiuti, 10 kg di riso a famiglia

21 Novembre 2007

L’emergenza umanitaria causata dal ciclone Sidr in Bangladesh è tutt’altro che conclusa e tuttavia la mobilitazione delle organizzazioni umanitarie, e fra queste la Caritas, sta producendo risultati importanti.

Sono già 23.500 infatti le famiglie alle quali Caritas Bangladesh sta fornendo aiuti alimentari in 21 villaggi di nove distretti, con il coordinamento delle sedi regionali di Chittagong, Barisal e Khulna.

Si sta organizzando – informa l’organizzazione – una seconda distribuzione e ogni famiglia riceverà 10 kg di riso, 2 kg di legumi, 1 kg sale da cucina ed un litro di olio di semi di soia.

Saranno inoltre distribuiti generi non alimentari come teli di plastica, coperte, lenzuola, zanzariere, piatti, bicchieri, utensili da cucina e stoviglie.

Tutto questo grazie agli operatori e ai volontari della Caritas locale e al pronto sostegno della rete internazionale Caritas che ha messo a disposizione già un milione e trecentomila euro, di cui 200.000 direttamente da Caritas Italiana.

Caritas Italiana, si legge in un comunicato, rinnova il suo appello e continua a sostenere gli interventi in atto e gli sforzi di Caritas Bangladesh che sta già elaborando un piano d’azione per la fase di riabilitazione e sviluppo. Per sostenere gli interventi in corso (causale «BANGLADESH») si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013.

“Sembra quasi che qualcuno abbia tranciato gli alberi volontariamente. I tronchi sono spezzati alla base e la foresta sembra aver pagato un caro prezzo, ma ha salvato molte vite”, aveva detto ieri padre Alfio Coni, rettore della casa provinciale dei missionari saveriani raggiunto dalla MISNA a Dhaka, in relazione ad alcune foto pubblicate oggi dai giornali bangladesi per documentare i gravi danni inflitti dal ciclone Sidr alla foresta di Sundarbans, il più grande bosco di mangrovie del mondo dichiarato 10 anni fa dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

Secondo fonti del dipartimento forestale citate ieri dal “Daily Star”, il principale quotidiano del paese, il 25% della superficie bangladese di Sundarbans sarebbe stato danneggiato dal passaggio del ciclone: “Quel che è certo – dice alla MISNA padre Luigi Paggi, missionario saveriano in servizio tra i tribali, che vive proprio in uno degli ultimi villaggi abitati al limite della Sundarbans – è che la foresta ci ha sicuramente salvato la vita. I villaggi della zona non hanno subito danni devastanti proprio grazie alle mangrovie che hanno ridotto la furia del ciclone” precisa il missionario, dopo aver compiuto un sopralluogo nei centri abitati della sua area.

Le vittime, al momento, sono circa 3.500 ma il bilancio potrebbe raggiungere 10-15 mila morti. In totale sono circa un milione le famiglie colpite e circa quattro milioni i senzatetto.  Nell’area colpita vivevano circa 5 milioni di persone, in casupole di argille, sassi e paglia. Migliaia i villaggi rasi al suolo, decine di migliaia le case spazzate via dall’acqua, con onde alte oltre cinque metri e il vento che ha superato i 240 chilometri orari.