Bankitalia, con Renzi il debito cresce: 80,5 miliardi in più

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Bankitalia, con Renzi il debito cresce: 80,5 miliardi in più

16 Settembre 2016

La crescita economica resta ferma al palo, mentre il debito pubblico corre senza sosta. Sempre più indebitati, sempre più nei guai. L’Italia gode di uno stato di salute pessimo e che va peggiorando.

L’estate 2016 porta in dote il nuovo record storico per il debito pubblico italiani. A luglio, infatti, il debito della Pa si è attestato a 2.252,2 miliardi di euro, in aumento di 3,4 miliardi rispetto a giugno. In base al Supplemento di finanza pubblica al Bollettino statistico “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” diffuso oggi dalla Banca d’Italia nei primi sette mesi del 2016 il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato complessivamente di 80,5 miliardi di euro. Tale incremento, sottolinea via Nazionale, riflette il fabbisogno (19,4 miliardi di euro) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (65,3 miliardi di euro).

Sono cifre mostruose che il premier Matteo Renzi non può continuare a nascondere sotto il tappeto: più aumenta il debito più aumentano gli interessi da pagare. Si tratta di un circolo vizioso in cui i contribuenti (come sempre!) rischiano di trovarsi pericolosamente invischiati. Anche perché, aldilà dei proclami quotidiani, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan non sembra preoccuparsene.

L’Istituto di via Nazionale ha così spiegato: “L’incremento registrato a luglio è inferiore a quello delle disponibilità liquide del Tesoro (8,5 miliardi, a 101,0 miliardi) e riflette l’avanzo di cassa (5,4 miliardi)”. L’effetto complessivo degli scarti e dei premi di emissione, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del tasso di cambio dell’euro hanno aumentato il debito per 0,2 miliardi. Con riferimento ai sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 3,5 miliardi, quello delle amministrazioni locali è diminuito di 0,2 miliardi.