Bankitalia messaggio alle banche: “Tagliate il costo del lavoro”

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Bankitalia messaggio alle banche: “Tagliate il costo del lavoro”

20 Settembre 2016

L’ammontare dei crediti deteriorati delle banche dall’inizio della crisi ad oggi è pressoché triplicato, a causa dei tempi lunghi di recupero dei crediti che caratterizzano l’Italia. Lo ha detto oggi il capo del dipartimento di vigilanza bancaria della Banca d’Italia, Carmelo Barbagallo, intervenendo ad un convegno della Fisac Cgil. 

Barbagallo è convinto che la cifra di 360 miliardi sia “economicamente fuorviante”.  Il valore netto sarebbe di circa 200 miliardi a fine 2015. Il banchiere ha voluto ricordare che in queste settimane si sta concretizzando la prima operazione di cartolarizzazione assistita dal GACS– lo strumento messo a punto con l’UE per risolvere il problema delle sofferenze- e che i Fondi Atlante e Atlante 2 contribuiranno allo sviluppo del mercato degli attivi deteriorati con investimenti nelle tranche più rischiose delle cartolarizzazioni di sofferenze.

“La Redditività delle banche italiane rimane debole. Nel primo semestre 2016 il Roe dei cinque maggiori gruppi bancari italiani si è quasi dimezzato (3,7%) rispetto allo stesso periodo del 2015 (6,3%). Alla flessione del margine di interesse si è accompagnata anche quella dei ricavi da commissioni”, spiega Barbagallo. 

Barbagallo dedica anche un passaggio della sua analisi al fenomeno delle sofferenze. ”Dall’inizio della crisi ad oggi l’ammontare dei crediti deteriorati si è pressoché triplicato. 

E ricorda, ”un elevato stock di crediti deteriorati ha indubbiamente effetti indesiderati” tuttavia ”il fenomeno va inquadrato correttamente”. E Barbagallo sottolinea ”con la ripresa seppur modesta dell’economia il processo di deterioramento della qualità del credito si sta riducendo e ciò sta dando luogo ad un graduale ridimensionamento della consistenza di questi attivi”.

Il sottosegretario all’Economia, Baretta, ha affermato invece che il governo è cosciente che il problema esiste e disponibile a trovare le risorse nella nuova Legge di Stabilità, ma le medesime buone intenzioni non ci sono ad accogliere la proposta dell’Abi di esonerare le banche al pagamento della Naspi. Ha, infatti, detto: “Il tema va affrontato sindacalmente”.