Bankitalia, Visco: bisogna fare di più. La crescita potenziale è deludente

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Bankitalia, Visco: bisogna fare di più. La crescita potenziale è deludente

31 Maggio 2016

E’ dagli anni 90 che le banche italiane non si trovavano a gestire nello stesso anno criticità come quelle del bail-in. Questo è l’anno dell’introduzione ancora imperfetta dell’Unione bancaria con quattro banche salvate, aggregazioni che ancora devono decollare, risorse insufficienti da gestire come quelle aperte dal Fondo Atlante per la Popolare di Vicenza. 

Così è toccato al governatore di Bankitalia, Visco, disegnare la condizione delle banche italiane. Che, nelle considerazioni finali, ha detto: “La ripresa è ancora da consolidare. Le previsioni di consenso indicano per l’Italia il ritorno ai livelli di reddito precedenti la crisi in un tempo non breve; sono deludenti le valutazioni sul potenziale di crescita della nostra economia. Si deve, e si può, fare di più”. 

E poi ha aggiunto: “Usciamo lentamente, con esitazione, da un lungo periodo di crisi, non solo finanziaria ed economica. L’evoluzione del contesto macroeconomico rischia di ostacolare il conseguimento” della riduzione del rapporto tra debito pubblico e pil “nel 2016, uno stretto controllo dei conti pubblici e la realizzazione del programma di privatizzazioni possono consentire di avvicinare il più possibile il rapporto tra debito e prodotto a quanto programmato e garantirne una riduzione significativa nel 2017”.

Nel suo discorso quindi, da una parte le difficoltà degli istituti di credito senza dimenticare il tema, cruciale, della trasparenza e del risparmio tradito, con comportamenti che Visco non ha esitato a definire scorretti, arrivando a individuare episodi di cattiva gestione che comportano, al netto dei risvolti giudiziari, evidenti danni di reputazione.

Dall’altra, l’azione della Bce con i tassi d’interesse al minimo storico che servono in questa fase ma che non possono essere eterni, e il contributo che spetta invece alle politiche nazionali: dal fisco al mercato del lavoro, dalla contrattazione a una pubblica amministrazione più efficiente i temi sul tavolo sono quelli che più volte il Governatore ha affrontato nelle sue uscite pubbliche. E il leit motiv, con ogni probabilità, sarà lo stesso di sempre: ‘Riforme strutturali per crescere’.

Oggi Bankitalia, dopo la riforma dello Statuto, è una public company a partecipazione diffusa e si è aperto un mercato per le quote finora detenute dai principali istituti di credito. Il Governatore l’ha definita una trasformazione necessaria.