Barbareschi dal Cavaliere a Fini e ritorno. Ma non sarà tutta una recita?
02 Febbraio 2011
Era il più finiano tra i finiani quando dal palco di Bastia Umbra leggeva il manifesto di Futuro e Libertà senza riuscire a trattenere lacrime di commozione. Il 6 novembre scorso, davanti ad una platea di futuristi in standing ovation, Luca Barbareschi sognava un’Italia intransigente, pronta a promuovere la legalità e l’etica pubblica. Oggi Fli sembra andargli stretto come una vecchio paio di pantaloni. Semplice trasformismo? Neanche per sogno: è il metodo Stanislavskij, baby.
Gli attori lo sanno bene, immedesimarsi in un personaggio è fondamentale, perché rende l’interpretazione più credibile. Ora però bisognerebbe stabilire se il deputato finiano abbia applicato il famoso metodo di recitazione sul palco della convention perugina o se lo stia facendo adesso che è sotto i riflettori della stampa e della politica per quello che il Giornale ha già battezzato il “valzer di Barbareschi”. Risposta non facile visto che un vero “animale” da palcoscenico si riconosce proprio quando non ti accorgi che sta recitando.
La sintesi dei fatti. Ieri sera Barbareschi, esponente di punta fra i pasdaran vicini al presidente della Camera, incontra il Cavaliere ad Arcore. Nel faccia a faccia, sostiene, discutono “della situazione politica”, di cultura e di telecomunicazioni. Il mattino seguente i giornali lanciano lo scoop: Barbareschi è deluso da Fli e vuole entrare nel gruppo dei ‘responsabili’ di Silvano Moffa. Ma a strettissimo giro, nel corso della trasmissione di Radio due Un giorno da pecora, arriva la smentita da parte del diretto interessato: “Sono solo illazioni: non ho nessuna intenzione di andare con i ‘responsabili’ perché non esco dal Fli. Io mi auguro che i dieci punti costitutivi di Futuro e Libertà vengano rispettati, altrimenti può essere che io non sia più nemmeno in Parlamento”.
Ed è proprio quest’ultima dichiarazione, così netta e intransigente, a far sorgere il sospetto che effettivamente sarebbe in corso una trattativa tra Barbareschi e il premier. Secondo indiscrezioni l’ex attore sarebbe attanagliato da un dubbio: continuare la battaglia politica all’interno di Fli nonostante la ormai conclamata leadership di Casini nel Nuovo Polo per L’Italia (“la diluizione di Fli nel Terzo Polo secondo me è un errore”) o abbandonare Montecitorio per tornare al vecchio mondo dello spettacolo? Ieri la Repubblica aveva addirittura ipotizzato che lasciare i banchi futuristi sarebbe valso a Barbareschi la candidatura per la per la guida del Teatro Valle di Roma (notizia smentita sia dallo stesso deputato che dal sindaco capitolino Alemanno).
Ipotesi e nient’altro. Sta di fatto che poco dopo la trasmissione radiofonica Barbareschi è stato chiamato a rapporto nell’ufficio del presidente della Camera per chiarire la sua posizione. Dopo l’incontro ha liquidato i giornalisti con una battuta scherzosa: “Mi iscriverò al partito monarchico”. Poi, al tg3, dichiara che rimane in Futuro e Libertà. Non sarà che con tutta questa operazione Barbareschi non si sia guadagnato la promessa di qualche contropartita? Da una parte riconquistarsi degli spazi televisivi (e lasciare libero il campo dei ‘responsabili’ per qualcun altro di fede pidiellina), dall’altra, rimanere dov’è per rinegoziare la sua posizione all’interno di Fli o addirittura quella del partito stesso all’interno del Terzo Polo. Questi sì, sono veri dubbi amletici, che solo il futuro chiarirà.
Se così fosse allora davvero bisognerebbe riconsiderare, uno per uno, i suoi annunci dal palco di Bastia Umbra: il “sorgere di gente schietta”, il “trionfo della giustizia”, l’“uguaglianza e libertà senza compromessi”, la “giustificazione del candore e dell’orgoglio”.
Insomma, pensare che il personaggio abbia avuto la meglio sull’uomo. Ricordate il film “Il Trasformista”, diretto proprio da Barbareschi nel 2002? E’ la storia di un leader ambientalista che intraprende la carriera politica mosso dai più sinceri ideali e che poi, risucchiato dal conformismo dei salotti romani, si vede costretto alla menzogna nei confronti degli elettori per rimanere a galla, diventando né più né meno uno degli avversari che prima combatteva. Bene, adesso non rimane che aspettare il secondo episodio di quel film.