Bari. Conclusa protesta immigrati del Centro d’accoglienza

È terminata la protesta degli immigrati del Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari, che stamane era sfociata in scontri con le forze dell’ordine, dopo che gli immigrati avevano bloccato la statale 16bis e i binari della ferrovia presso la struttura d’accoglienza. Quanti hanno preso parte alla protesta sono rientrati nel centro, dopo che il prefetto vicario di Bari, Antonella Bellomo, ha sottoscritto l’impegno di fornire risposte alle richieste degli immigrati entro mercoledì prossimo. Il 3 agosto, infatti,  si terrà in prefettura a Bari un vertice con il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, il capo del Dipartimento delle Libertà civili e il presidente della Commissione nazionale per il riconoscimento dello status di rifugiato politico. I motivi della protesta risiedono nella richiesta, da parte degli immigrati, del riconoscimento dello status di rifugiati politici.

Negli scontri sono rimaste ferite una trentina di persone, tutte in modo non grave, la maggior parte delle quali appartenenti alle forze dell’ordine. Nei tafferugli, sono stati danneggiate auto della polizia e una parte della stessa struttura d’accoglienza, oltre un autobus di linea.

Condanna per l’accaduto da parte del sottosegretario all’Interno Mantovano: "Le violenze e i blocchi accaduti oggi a Bari da parte di extracomunitari fuoriusciti dal Cara sono intollerabili" – ha dichiarato in una nota il sottosegretario, che ha poi aggiunto -"Nell’esprimere apprezzamento per la professionalità e la generosità delle forze di polizia intervenute, in particolare per la Polizia di Stato, sono certo che seguiranno interventi sanzionatori verso coloro che saranno riconosciuti come autori degli illeciti". Mantovano ha quindi annunciato che presiderà il vertice di mercoledì prossimo in prefettura "poiché va perseguito l’obiettivo di perfezionare il sistema di prevenzione di violenze come quelle messe in atto oggi, ma al tempo stesso vanno accelerati i tempi per la trattazione delle domande di asilo e di rafforzamento della struttura del Cara".