Bari, Sindaco Emiliano con Lgbtqui. “Via quella pubblicità omofoba”
14 Agosto 2013
di redazione
A Bari il sindaco Emiliano dà manforte alla comunità Lgbtqui (speriamo non aver dimenticato nessuno), contro una pubblicità "omofoba". Un intraprendente (forse troppo) compro oro del capoluogo barese ha infatti realizzato dei cartelloni pubblicitari dove si vedono due personaggi, chiamatti "Dolcetto e Banana"; un evidente insulto ai due noti stilisti milanesi. Nella pubblicità, piena di facili doppi sensi a sfondo sessuale, secondo Emiliano si possono leggere messaggi "inequivocabilmente offensivi" della dignità umana. Il sindaco ha quindi chiesto all’amministrazione comunale di non vendere spazi pubblicitari al compro oro anche se ha dovuto ammettere che i cartelloni sono apparsi in spazi privati, dunque non si può censurarli (speriamo che Emiliano non lo consideri un limite). A insorgere è stata la comunità gay, lesbica e transgender barese, in particolare un omosessuale che ha definito "omofoba" la frase "le strane richieste di Dolcetto e Banana" (omofobo sarebbe l’aggettivo "strano"). Chi ha pratica di Bari sa che Giallo Oro da anni riempie la città di pubblicità "aggressive", che probabilmente farebbero tremare i polsi ad Armando Testa ma a quanto pare sulla comunità barese fanno effetto. Il sindaco ha voluto stigmatizzare, correttamente, una pubblicità irrispettosa, certo, volgare, ci può stare, ma da qui a cadere nell’ormai prossimo reato di omofobia forse ci penseremmo un secondo su. A meno di non voler precipitare in un universo di controllo orwelliano. Il problema però è un altro. Giallo Oro fino adesso ha prosperato. Sappiamo da recenti inchieste che aumentano gli italiani che vendono i loro preziosi per portare a casa qualche euro. Va bene dunque la reprimenda del sindaco, ma da una sinistra come quella incarnata da Emiliano ci aspetteremmo, oltre alle battaglie in difesa di questa o quella minoranza, anche una parola sulle condizioni materiali dei suoi concittadini e su chi ci fa affari sopra.