Bari violenta, freddato il figlio del Boss si teme guerra fra clan

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Bari violenta, freddato il figlio del Boss si teme guerra fra clan

19 Maggio 2013

Li hanno ammazzati in pieno giorno all’ora di pranzo nel quartiere San Paolo, una delle zone ad alto tasso criminale di Bari. Sotto la tempesta di colpi di kalashnikov e calibro 9 (30 bossoli ritrovati dalla polizia) cade Vitantonio Fiore, ventenne, figlio del boss Giuseppe che controlla il quartiere di San Pasquale, insieme ad altri due giovani che lo accompagnavano (Claudio Fanelli e Antonio Romito, trentenni). Fiore indossava un giubbotto antiproiettile, che non gli è servito, è morto sul colpo.

Gli altri due sono morti in ospedale per le ferite riportate. I sicari poi si sono allontanati a bordo di uno scooter di grossa cilindrata. Secondo gli investigatori della Mobile, potrebbe trattarsi di una resa dei conti dopo la sparatoria avvenuta lo scorso 5 aprile che portò alla morte di Giacomo Caracciolese, ammazzato a pochi passi da casa. Negli ultimi anni la criminalità barese sembrava essersi "tranquillizzata", la città sembrava tornare alla pace, ma episodi come questo ci ricordano che le mafie sono sempre con il dito sul grilletto, pronte a fare fuoco.

Vitantonio Fiore aveva dei precenti penali. Tempo fa, venuto a conoscenza del fatto che la polizia aveva perquisito la casa della sua fidanzata trovando un revolver 38 con matricola abrasa e degli stupefacenti, era corso dai Carabinieri addossandosi tutte le responsabilità ed era stato arrestato dalla forze dell’ordine. Si era quindi guadagnato il soprannome di "boss gentiluomo". Nel 2010, Fiore era stato fermato dalla polizia che gli aveva trovato in macchina due pistole. Suo padre, Giuseppe, sta scontando una pena a 25 anni di reclusione per il duplice omicidio di Michele Cristallo e Salvatore Filograsso, uccisi a Barletta nei primi anno Novanta.

"Invito senza polemiche il ministro dell’Interno Angelino Alfano a convocare immediatamente a Bari un Comitato nazionale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, per discutere non solo della strage di Bari, ma del riaccendersi in tutta Italia del ruolo mortale delle mafie", ha dichiarato il sindaco di Bari, Michele Emiliano, dopo la strage di domenica mattina. Fu proprio il sindaco Emiliano, 10 anni fa, quando era ancora magistrato, ad arrestare e far condannare per duplice omicidio Giuseppe Fiore. "Non mi do pace per la morte di questi giovanissimi".

Il triplice omicidio potrebbe essere ricollegato alla guerra a bassa intesità per il controllo delle piazze di spaccio, soprattutto cocaina, nel capoluogo. "Chi ha visto qualcosa parli," ha chiesto Emiliano, "anche in forma anonima, chi sa qualcosa la racconti subito agli inquirenti, perchè in questa fase solo indagini veloci e precise possono restituirci la sicurezza". Molte persone erano alle finestre sul luogo del delitto mentre la polizia a la scientifica facevano i loro rilevamenti. Per adesso nessuno fiata.