Bassolino, Iervolino e Pansa accusati di epidemia colposa per i rifiuti in strada

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Bassolino, Iervolino e Pansa accusati di epidemia colposa per i rifiuti in strada

08 Aprile 2011

La procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per 20 persone tra sindaci, commissari prefettizi e pubblici funzionari accusati dei reati di epidemia colposa e abuso d’ufficio, per avere consentito la permanenza di cumuli di rifiuti in strada durante l’emergenza del 2008. Tra i rinviati a giudizio ci sono anche l’ex governatore della Campania, Antonio Bassolino, l’attuale sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo e l’ex prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, già commissario straordinario per l’emergenza rifiuti. Per altri 16 indagati è stato disposto, invece, lo stralcio, che lascia presagire una futura richiesta di archiviazione.

Tutto parte dalla strana coincidenza dell’accumulo di sacchetti per le strade napoletane con il verificarsi di un’enorme aumento di malattie gastroenteriche e cutanee nello stesso periodo, tra il primo novembre 2007 e il 15 gennaio 2008. Ad accertare il fatto sono stati i tre periti – due epidemiologi e un medico legale – nominati dal pm Francesco Curcio, che sono arrivati a questa conclusione dopo aver esaminato le vendite dei farmaci da parte di tutti i grossisti ed i farmacisti della provincia. Proprio in quelle settimane, infatti, i periti hanno riscontrato un’impennata nelle vendite di alcune specialità medicinali, fenomeno che non si sarebbe verificato in altre zone della Regione. Nella provincia di Salerno, ad esempio, il picco delle vendite non c’è stato, nonostante sia ritenuta un’area omogenea a quella del capoluogo partenopeo per condizioni climatiche e densità di popolazione.

L’unica differenza, che avvalora l’ipotesi di una relazione tra l’immondizia per strade e l’aumento delle malattie, è proprio l’assenza di una situazione di emergenza rifiuti nel salernitano. Tanto più che gli esperti hanno escluso le altre possibili cause dell’improvvisa epidemia, vale a dire l’inquinamento dell’aria e la messa in commercio di cibi avariati. Insomma, tutto lascerebbe supporre una correlazione tra i due fenomeni e, di conseguenza, una responsabilità diretta di quanti, in quel periodo, ricoprivano incarichi politico-amministrativi in forza dei quali avrebbero potuto porre rimedio al problema dei rifiuti per strada evitando così la diffusione di malattie.

L’inchiesta, partita lo scorso novembre, arriva adesso a un primo approdo giudiziario: la richiesta di processo avanzata dai pm. "Perplessa", ma sopprattutto "serena" si è detta Rosa Russo Iervolino, sindaco uscente della città di Napoli, secondo la quale ci sarebbero dichiarazioni dell’allora ministro della Sanità e degli enti preposti, come le Asl, che smentirebbero le ipotesi criminose. Lo ha detto ai giornalisti facendo segno, con una mano davanti alla bocca, di non avere intenzione di rilasciare ulteriori commenti sulla vicenda.