Bassolino riparte dalle fabbriche
08 Marzo 2012
Antonio Bassolino riscopre il suo passato per sistemarsi il futuro. L’ex governatore della Campania, rimasto due anni fuori dai giochi politici, si è svegliato e punta dritto al prossimo Parlamento. E, per farlo, riscopre i suoi trascorsi da operaista sulle barricate e, davanti ai cancelli delle fabbriche, sposa le battaglie della Fiom che vuole riportare nell’alveo del Pd e si prepara a oscurare i responsabili lavoro dei democratici Stefano Fassina e Cesare Damiano. O’ sindaco è tornato! A Napoli, come in tutte le piazze calde dell’Italia del lavoro. Dopo il tentativo di riprendersi Napoli lo scorso anno con la vittoria del suo fedelissimo Andrea Cozzolino alle primarie cittadine poi annullate dal Pd, adesso Bassolino tenta la rentrée.
Questa volta però non lo fa più per interposta persona ma direttamente, giusto in tempo per entrare nelle liste per il prossimo parlamento. Ha incominciato con tre passaggi che portano tutti al suo vecchio cavallo di battaglia del lavoro operaio, tornato di attualità proprio in queste ultime settimane. Alcuni post sul suo blog prima, un’intervista importante come non ne rilasciava da anni (o non gliene chiedevano da anni?) e una tavola rotonda su Pomigliano d’Arco. Tutto per incominciare a mandare segnali di un suo imminente ritorno. E infatti, la sua prima fase è tutta improntata sullo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco dove si è schierato in difesa della Fiom, delle tute blu che non sono state riassunte perché iscritte al sindacato di Maurizio Landini e contro Sergio Marchionne. Ma è solo l’inizio perché questa volta Bassolino non vuole fermarsi ai confini regionali ma allargarsi, prima a tutto il Sud, e per questo la sua seconda priorità è diventata quella della difesa dei tre operai della Fiat di Melfi, accusati dal Lingotto di aver sabotato le linee, reintegrati dal giudice ma lasciati a casa, seppur stipendiati, dall’azienda. Terzo obiettivo di Bassolino è sfondare anche al Nord a partire dallo stabilimento Magneti Marelli di Bologna, dove sta preparando la sua apparizione in difesa dell’Unità che l’azienda ha deciso di togliere dalla bacheca degli operai. E così si guadagnerà anche le simpatie del quotidiano fondato da Antonio Gramsci.
Bassolino vuole partire dal basso, dai piazzali davanti ai cancelli delle fabbriche tanto che ieri, sul Mattino ha promesso che è «pronto a diffondere volantini o copie dell’Unità, non avrei problemi». Dietro questi passi «umili», però, si nasconde un progetto molto ambizioso: rientrare nei giochi delle liste per il prossimo Parlamento. Approfittando della debolezza del segretario del Pd Pier Luigi Bersani dopo gli ultimi flop, il suo arrivo servirebbe a rafforzare l’ala sinistra del Pd e a riprendere il sindacato delle tute blu e riportarlo vicino al partito strappandolo dalle grinfie di Nichi Vendola e Antonio Di Pietro.
(tratto da Italia Oggi)