“Basta leggere il programma della sinistra per capire che serve Monti”

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“Basta leggere il programma della sinistra per capire che serve Monti”

“Basta leggere il programma della sinistra per capire che serve Monti”

19 Dicembre 2012

Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario di Senatori Pdl e fondatore di Italia Popolare, l’area degli azzurri che auspica la candidatura di Mario Monti alla guida del centrodestra, non si fa spaventare dai sondaggi.

Eppure, Senatore, quei sondaggi dicono che il consenso di Monti è limitato. Se si candidasse premier potrebbe ottenere al massimo il 15%. Non si va molto lontano con percentuali simili.

Intanto, sommando il suo 15% al nostro, si arriva già al 30%. E poi i sondaggi si riferiscono al quadro attuale. Nel quale c’è una sinistra strutturata che sa già chi è il proprio leader e pregusta la vittoria; c’è un centro che fa il tifo per Monti in contumacia; c’è un centrodestra che non sa ancora se riesce a stringere un accordo col suo vecchio alleato, le Lega; c’è Beppe Grillo. Ma se Monti entrasse in campo come avversario del vincitore già designato, il duo Bersani-Vendola, il quadro cambierebbe completamente. E cambierebbero anche i sondaggi.

Resta il fatto che gli elettori del Pdl faticano a digerire l’ipotesi di Monti candidato premier. Secondo l’istituto di Gaetano Mannheimer il 78% dei vostri votanti è contrario.

Primo: un Monti candidato contro la sinistra porterebbe avanti un programma diverso da quello di un Monti premier di un Governo d’emergenza che molto spesso – diciamo la verità – ha subito il condizionamento e i diktat della sinistra. Secondo, e più importante: una cosa è votare Monti alla testa di una piccola coalizione centrista, cosa che non interessa ai nostri elettori, e un’altra è votare Monti per impedire una vittoria clamorosa della sinistra che in un solo colpo potrebbe conquistare Camera, Senato, Lombardia e Quirinale. Agli elettori di centrodestra basta leggere il programma della sinistra, dai diritti della persona al fisco, per capire che occorre fare di tutto per impedire una tale eventualità.

Ma il Governo Monti non è stato il governo delle tasse?

Quello di Monti è stato un governo che a ha agito in emergenza estrema: non possiamo giudicarlo con le categorie ordinarie, altrimenti dovremmo spiegare perché lo abbiamo appoggiato.

Perché lo avete appoggiato?

Per responsabilità, perché la congiuntura ci ha chiamato a pagare sia colpe ataviche che affondano le radici nelle generazioni politiche passate, sia il fatto che la costruzione europea ha messo l’Italia nuda, priva di sovranità e di aiuto , di fronte alla più grande crisi economico-finanziaria dell’età contemporanea.

Cosa avrebbe di diverso un Monti bis?

È chiaro che il programma di un governo espressione dell’area moderata deve partire dal presupposto che l’attuale fase non può essere affrontata soltanto con il rigore: questo, portato all’estremo, produce risultati contrari agli obiettivi fissati. In una fase come quella attuale non si possono fare politiche in deficit, il rigore resta necessario, ma qualunque governo di centrodestra dovrà riuscire a coniugare rigore e sviluppo.

Monti è la persona giusta per farlo?

In questa situazione colui il quale ha più possibilità di aggregare i diversi spezzoni che si oppongono alla sinistra è l’attuale presidente del Consiglio. Se c’è una proposta migliore venga fuori. Sinora non mi pare sia stata avanzata.

Crede davvero che Berlusconi e Monti possano convivere all’interno dello stesso schieramento?

Sono due persone con sensibilità e caratteri molto dissimili, ma entrambi hanno un riferimento sincero all’interno del partito Popolare Europeo, come ha dimostrato l’esito imprevisto del vertice di Bruxelles. La loro convivenza, con ruoli differenti, regole e paletti da fissare e golden share da assegnare,  è necessaria per sconfiggere la sinistra. Altrimenti intorno a Monti potrebbe giocarsi solo un’operazione in piccolo, destinata a rendere la vittoria della sinistra ancora più certa e assoluta. Spacchettando i voti contrari alla sinistra si consegnerebbe il Senato a Bersani e Vendola: paradossalmente, una discesa in campo fatta per costruire un argine finirebbe per farlo cadere.

Venerdì Monti rivelerà le sue intenzioni. Cosa si attende da lui?

Mi attendo un appello in cui si chieda rispetto e si pretendano delle garanzie, ma non si mettano veti.

Tratto da Libero