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Bastardi

08 Novembre 2005

Prodi dovrebbe essere più attento quando parla di argomenti altamente infiammabili come le rivolte nelle banlieues francesi. Anche perché dire che gli stessi fenomeni potrebbero avvenire in Italia, in mancanza di una analisi sulle loro cause e di soluzioni per le loro conseguenze, è non solo improvvido ma anche banale.

Su questo tema infatti il centro-sinistra non ha fatto altro che trastullarsi con formule consolatorie e un po’ infantili: ‘siamo tutti meticci’ o il lerneriano ‘siamo tutti bastardi’. Sono discorsi che si presentano bene nei talk-show, sul palco di una manifestazione, e forse fanno vendere qualche libro. Ma non avvicinano di un passo nella comprensione dei problemi.

La Francia e in particolare Parigi, ha una lunga tradizione multiculturale, lì hanno attecchito più che altrove le campagne di SOS Racisme, e lo slogan ‘touche pas à mon pote’ è stato a lungo sulla bocca di tutti. Intanto le periferie ribollivano di odio e di violenza e i gruppi etnici si isolavano sempre di più nei loro ghetti urbani. Fino all’esplosione di questi giorni.

Ora abbiamo sotto gli occhi le fiamme delle periferie parigine, vediamo gli autobus e le ambulanze bruciare, sappiamo di donne handicappate cosparse di benzina e date alle fiamme dai ribelli, e di pensionati uccisi a sprangate perché cercavano di spegnere il rogo della propria auto. E capiamo un po’ meglio cosa vuol dire essere bastardi.