Bce, arriva il richiamo:”Servono più sforzi per risanamento del debito alto”

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Bce, arriva il richiamo:”Servono più sforzi per risanamento del debito alto”

22 Settembre 2016

Secondo la Bce la ripresa dell’attività nell’area dell’euro si è accompagnata a una considerevole creazione di posti di lavoro. Tuttavia, ad appena 12 trimestri dal recupero del pil dell’area dopo la crisi, è ancora troppo presto per stabilire se l’espansione dell’occupazione rimarrà una caratteristica di lungo periodo dei mercati del lavoro dell’area. L’Istituto centrale nota come i due Paesi che hanno registrato la maggiore crescita del prodotto e dell’occupazione, Germania e Spagna, siano tra quelli che hanno attuato le riforme del lavoro più ampie dalla metà degli anni duemila.

Nel frattempo la Bce ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento, ribadendo che intende lasciarli bassi a lungo, oltre la primavera 2017, e che il piano di acquisto di titoli in corso, da 80 miliardi di euro al mese, proseguirà fino al marzo del prossimo anno o anche oltre se necessario. 

L’istituzione ripete quanto detto da Mario Draghi, al termine dell’ultimo direttorio. Un messaggio che sembra preparare il terreno a una possibile proroga degli stimoli monetari visto che i comitati tecnici dell’Istituto sono stati incaricati di valutare le opzioni possibili per assicurare l’attuazione del programma di acquisto di attività dell’Eurosistema. In particolare, saranno seguiti con grande attenzione gli andamenti economici e l’evoluzione dei mercati finanziari per assicurare il ritorno dell’inflazione su livelli inferiori, ma prossimi al 2% nel medio termine.

L’impegno che sollecita la Bce nel bollettino di oggi è, dunque,: “Occorre compiere ulteriori sforzi di risanamento, soprattutto nei paesi con debito pubblico elevato in relazione al Pil. Questi paesi, sottolinea l’istituto centrale, devono imprimere all’incidenza del debito una solida dinamica discendente, giacché sono particolarmente vulnerabili a un aumento dell’instabilità nei mercati finanziari o a una risalita dei tassi di interesse. 

E la Bce sottolinea ancora: “I paesi dell’area dell’euro con margine di intervento sui conti pubblici, invece, dovrebbero ricorrere a questo spazio di manovra, ad esempio attraverso l’espansione degli investimenti pubblici, mentre ciascun paese si dovrebbe impegnare a conseguire una composizione di finanza pubblica più favorevole alla crescita”.

Quanto alla Brexit, ha sorpreso i mercati finanziari ma la volatilità è stata tuttavia di breve durata. L’impatto sugli altri paesi è stato più modesto e questo sta a indicare che il voto sull’appartenenza all’Unione europea ha provocato uno shock regionale, più che mondiale.

L’istituto di Francoforte comunque evidenzia che altri fattori potrebbero contribuire ai più alti livelli di incertezza circa il quadro politico e le politiche economiche osservati in altri paesi.