Bce, crisi morde occupazione in Italia
18 Dicembre 2015
di redazione
La Bce di Mario Draghi è prudente: "la crisi ha esercitato un impatto avverso ben più persistente sull’occupazione complessiva, che è rimasta pressoché invariata, in controtendenza rispetto all’insieme dell’area dell’euro e alle sue economie più piccole", dice il bollettino mensile della banca centrale prendendo a riferimento il periodo compreso tra il secondo trimestre 2013 e il primo trimestre 2015.
Vanno avanti Germania e Spagna, che contribuiscono per quasi due terzi all’incremento del numero di occupati nell’eurozona, male Francia e Italia, dove "i livelli occupazionali sono aumentati, nell’ordine, di appena 190.000 e 127.000 unità, pari all’incirca al 15% del rialzo per l’insieme dell’area dell’euro". L’Italia secondo la Bce è anche il Paese dove (insieme alla Spagna) l’occupazione femminile è cresciuta meno. La banca centrale si dice pronta a seguire l’evolversi della situazione e conferma evenatuali azioni "per mantenere il grado appropriato di accomodamento monetario". Per Draghi insomma la crisi continua a essere un rischio possibile, ma anche grazie alla Bce e al risanamento dei conti pubblici portata avanti dai governi, i rischi "rimangono orientati al ribasso e sono connessi in particolare alle maggiori incertezze riguardo all’evoluzione dell’economia mondiale, nonché a rischi geopolitici di ampia portata", in particolare nell’export, "nonché sulla fiducia".