Bce, Draghi alza le stime del Pil. E intanto si dicono “pronti a tutto” in caso Brexit
03 Giugno 2016
La Banca centrale europea, al termine della termine della riunione del direttivo che oggi si è tenuta a Vienna, ha lasciato invariati i tassi d’interesse: il tasso principale rimane fermo al minimo storico dello 0,00%, quello sui depositi bancari resta negativo a -0,40% e quello di rifinanziamento marginale a 0,25%.
Nelle sue dichiarazioni introduttive, Draghi ha detto che “uno stimolo aggiuntivo” alla ripresa “oltre a quanto già avvenuto, è previsto dalle misure di politica monetaria che devono ancora essere attuate» e che contribuiranno a «riequilibrare ulteriormente i rischi su crescita e inflazione. I nostri obiettivi sono sul medio termine, ma già ora, stiamo vedendo come il ritorno dell’infanzia e verso livelli vicini al 2% stia durando molto. Noi vogliamo arrivarci senza alcun indebito ritardo e siamo pronti a intervenire per garantirlo. Ci muoveremmo se vedessimo un irrigidimento non voluto delle condizioni finanziarie nell’Eurozona e se questo, a sua volta, influenzasse negativamente l’outlook dei prezzi nel medio termine”.
La ripresa dell’Eurozona “procede a ritmo moderato e potrebbe essere più lenta nel secondo trimestre dell’anno rispetto al trimestre precedente”, ha detto ancora il presidente della Bce, spiegando che la crescita è sostenuta dalla domanda interna.
Per il 2017 confermata la crescita a 1,7% mentre è stata limata a 1,7% da 1,8% precedente la previsione sul Pil per il 2018. La Bce ha elevato anche le stime d’inflazione per l’Eurozona a 0,2% per il 2016 (da 0,1%): confermate a 1,3% la stima per il 2017 e a 1,6% quella per il 2018.
Il presidente della Bce ha parlato anche di Brexit assicurando che l’Eurotower è pronta ad affrontare qualsiasi eventualità . Se i cittadini britannici votassero sì al referendum per l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, la Bce è pronta a valutare “qualsiasi ipotesi” e l’impatto dell’eventuale shock, ha affermato.
Per poi aggiungere: “Restare nell’Unione Europea fa bene alla Gran Bretagna e fa bene all’Europa”. Infine sulla Grecia ha sottolineato che la Bce aspetterà le riforme prima di prendere una decisione sul debito ellenico: “Una volta che gli interventi principali verranno attuati il consiglio prenderà una decisione”, che se fosse positiva, permetterebbe alle banche elleniche di partecipare di nuovo a regolari operazioni di rifinanziamento.