Bce: oggi si discute dell’addio alla banconota da 500 Euro
04 Maggio 2016
La Bce oggi si riunisce per un vertice non di politica monetaria: potrebbe decidere l’addio al biglietto da 500 euro. Nel contesto di una pressione globale per limitare l’utilizzo del contante, Francoforte sembra orientata a interrompere per sempre la stampa della banconota viola.
La motivazione la conosciamo, è sempre la stessa: un taglio di tale valore facilita le attività illecite come il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. Alcuni paesi, come la Germania, sono però scettici nei confronti dell’efficacia della misura.
A fine si sostenere simili punti di vista, si fa di tutto. E ci si appella anche ad alcuni studi di Harvard sul mercato nero: “Simili tagli sono il meccanismo di pagamento preferito di chi svolge attività illegali, date l’anonimità e la mancanza di tracciabilità della transazione che garantiscono”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro delle Finanze francese, Sapin: “Il biglietto da 500 è utilizzato più per nascondere le cose che per comprarle. Viene utilizzato più per facilitare transazioni disoneste che per consentire a me e a lei di acquistare da mangiare”.
Proprio la Francia, nel mirino dei terroristi, è tra i maggiori paesi dell’eurozona, quello che spinge più per mandare in pensione il biglietto, che conta per solo il 3% delle banconote circolanti ma per il 28% del valore totale degli euro in circolazione. E’ invece prevedibile l’opposizione di Berlino, che quando l’euro fu creato spinse per l’introduzione del taglio da 500 per sostituire la banconota da mille marchi in un paese dove l’utilizzo del contante è ancora assai diffuso.
Altre voci critiche sostengono, poi, che ritirare il biglietto da 500 euro dal mercato non servirebbe a combattere il terrorismo ma ad aumentare il controllo delle autorità sulle transazioni economiche che, sui circuiti elettronici, diventerebbero facilmente tracciabili.
Al di là della retorica sul mercato nero, il timore di chi si oppone alla messa al bando della banconota rosa, è che le banche centrali in modo possano guidare i tassi di interesse sui depositi bancari. Senza le opportune denominazioni di denaro fisico, è più difficile per il cliente ritirare i risparmi a difesa dai tassi negativi.