Belgio, è caccia all’uomo per trovare il kamikaze fuggito a Bruxelles
23 Marzo 2016
E’ salito a 34 vittime e quasi duecento feriti il bilancio degli attacchi di ieri a Bruxelles, che hanno sconvolto la capitale belga mietendo vittime all’aereoporto e in una delle stazioni della metropolitana. Gli attacchi sono stati rivendicati dallo Stato Islamico. In totale ci sono state quattro esplosioni, le prime tre, mortali, la quarta di un ulteriore ordigno scoperto dalle forze dell’ordine e fatto brillare.
Nel pomeriggio di ieri, le autorità belghe hanno diffuso una foto dei tre sospetti kamikaze, che prima di farsi esplodere, secondo dei testimoni, avrebbero urlato frasi in arabo. Nell’immagine, si vedono i tre terroristi mentre percorrono la distanza tra i terminal dell’aeroporto e i controlli di sicurezza. Ognuno ha uno zaino che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, conteneva una delle bombe. Ognuno ha un guanto ad una mano, che, sempre per gli investigatori, nasconderebbe il dispositivo per azionare gli ordigni. Ma dei tre assassini solo due si sono fatti esplodere.
Il terzo, l’uomo che nella foto indossa un cappello, alla fine avrebbe desistito, o forse qualcosa è andato storto, per cui la terza bomba non è scoppiata. Ora è caccia all’uomo per trovare il terrorista, con il governo che ha chiesto ai cittadini del Belgio di contribuire con informazioni e segnalazioni alla ricerca del killer. Subito dopo gli attacchi, le forze della sicurezza belghe sono entrate in azione con una serie di blitz in vari appartamenti di Bruxelles e in tutto il Paese.
Nel comune di Schaerbeek, in una casa sono stati ritrovati altri ordigni, materiali chimici e una bandiera nera dell’Isis. Sempre ieri, in Germania, la polizia tedesca ha fermato tre kosovari che viaggiavano in auto da Bruxelles, sulla strada tra Monaco e Salisburgo. Secondo i media tedeschi potrebbero essere legati agli attentati di oggi a Bruxelles. I fermi sono stati confermati dalle autorità della Baviera.