Beni culturali. Bondi: “La tutela deve restare allo Stato”
15 Ottobre 2010
di redazione
La tutela del patrimonio artistico e culturale deve rimanere necessariamente in capo allo Stato, visto che ogni sua delega potrebbe rappresentare "una rinuncia alla nostra identità nazionale": questa è la linea politica che il ministro della Cultura Sandro Bondi ha confermato durante l’assise inaugurale dell’Osservatorio per le culture del Paese a Milano.
"Resto convinto – ha detto il ministro – e mi sono impegnato e mi impegnerò in questo senso, distinguendomi anche da altre forze politiche della maggioranza e dell’opposizione, che in questo momento la funzione di tutela del nostro patrimonio storico deve essere mantenuta saldamente e rigorosamente in capo allo Stato". In caso contrario, per Bondi, si potrebbe arrivare a minare l’identità stessa della nazione. "In questo momento storico e politico – ha chiosato – affidare non la valorizzazione ma la tutela del nostro patrimonio alle Regioni e agli Enti locali significa commettere gli stessi errori del passato. Significherebbe rinunciare, diciamolo francamente, alla tutela del paesaggio italiano e del suo patrimonio culturale, significherebbe rinunciare alla nostra identità nazionale".
Discorso opposto, invece per i compiti di valorizzazione. «La valorizzazione del patrimonio – ha precisato Bondi – è un compito che può essere assolto non soltanto dal governo centrale ma anche e soprattutto dagli Enti locali e dai privati».