Benvenuti nel Parco del Terrore di “Hezbollandia”

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Benvenuti nel Parco del Terrore di “Hezbollandia”

13 Luglio 2010

Se non stessi scrivendo di vicende ancora oggi drammatiche e se gli attori di questa ennesima trovata non fossero dei militanti del "Partito di Dio" definirei la mostra inaugurata nella località di Mleeta come una sorta di parco giochi del terrore, una vera e propria Hezbollandia. Questa infatti l’ultima trovata del Partito di Dio che ha recentemente inaugurato la mostra turistica della resistenza del Libano, per celebrare il decennale del ritiro israeliano dal Sud del Paese dei Cedri.

Mleeta, un villaggio nel cuore del Libano meridionale, è stato spesso il punto di partenza di varie offensive contro “il nemico” Israele. Alla cerimonia erano presenti vari esponenti politici, religiosi, militari e figure storiche della resistenza che hanno inoltre assistito ad un video messaggio del leader del partito di Dio, Sayyed Hassan Nasrallah. Questi ha spiegato che grazie a questo sito storico la resistenza potrà rivivere trasmettendo i suoi valori in maniera obiettiva ed evitando esagerazioni e falsificazioni.

Nel lungo intervento di Sayyed Hassan Nasrallah vengono così enunciate le motivazioni del museo della memoria della resistenza libanese che, sempre secondo il leader del Partito di Dio, non sarebbe iniziata nel 1982 o nel 1978, ma risale esattamente all’occupazione sionista della Palestina. Dal ’48 ad oggi in sostanza vi sarebbe stata sia una resistenza sul campo di battaglia, una resistenza militare, una resistenza popolare, politica, intellettuale e sociale.

In questo quadro Hezbollah risulta essere una delle fazioni che più hanno contribuito ad alimentare questa resistenza ma non l’unica, tanto che il leader del partito di Dio auspica un processo di elaborazione storica frutto non delle fazioni o delle famiglie libanesi ma scientifico e obiettivo. In questa elaborazione concettuale della politica della memoria Nasrallah fa riferimento anche ai musei dell’Olocausto e alle relative pubblicazioni, documentari e film che coltivano la memoria e la storia del popolo israeliano. Per realizzare questo parco della memoria, tassello cardine di una politica che esalta inevitabilmente l’aspetto resistenziale, sono stati necessari numerosi sforzi sia dal punto di vista economico (circa 4 milioni di dollari)  che per quanto riguarda la "ricerca" storica.