Benzina: rincari costano 400 euro a famiglia

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Benzina: rincari costano 400 euro a famiglia

Benzina: rincari costano 400 euro a famiglia

05 Maggio 2008

L’Adoc: «Nonostante il calo del costo del
greggio di 10 dollari a barile, il prezzo alla pompa dei carburanti è
aumentato di circa 4 centesimi».

Pertanto l’Adoc invita l’Antitrust a
controllare questi presunti fenomeni speculativi, che «provocano un
ricarico annuale sulle famiglie di circa 400 euro».

I continui rincari
della benzina, commenta il presidente dell’associazione dei
consumatori, Carlo Pileri, «comportano un ricarico di 400 euro l’anno
sui budget delle famiglie. È grave che i prezzi alla pompa non
diminuiscano neanche in occasione del calo del costo del greggio».

Nell’ultima settimana il costo del petrolio, rileva Pileri, «è
calato di 10 dollari a barile, ma i prezzi di benzina e gasolio sono
addirittura aumentati di 4 centesimi. Rispetto all’anno passato, poi,
la benzina è aumentata dell’11,7%, il gasolio del 25,3%.

Invitiamo
l’Antitrust a verificare la sussistenza di eventuali fenomeni
speculativi, il rischio è che si generi una spirale di aumenti a
danno solo dei consumatori».

Per l’Adoc un’ulteriore componente del prezzo elevato dei
carburanti sono i premi offerti dalle compagnie petrolifere agli
automobilisti.

«I premi offerti dalle compagnie sono ulteriore
vessazione per i consumatori e una scusa per tenere alto il prezzo dei
carburanti -continua Pileri- sono regali che paghiamo noi tutti e
vengono dati solo ad alcuni. Chiediamo al nuovo Governo un taglio
delle accise di almeno 10 centesimi -continua Pileri- e incentivi a
chi vuole aprire distributori privi di marchio. Favorendone l’apertura
anche nei centri commerciali».