Beppe Grillo in Molise fa crescere il nervosismo nel centrosinistra

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Beppe Grillo in Molise fa crescere il nervosismo nel centrosinistra

12 Ottobre 2011

di L. C.

Si propone di strappare voti a destra e a manca, presentandosi come la reale alternativa all’attuale sistema dei partiti e al loro modo di concepire la politica. Ma gli unici che temono davvero il “Movimento 5 Stelle”, che fa riferimento a Beppe Grillo, provengono dal centrosinistra. Lo si capisce anche dai commenti dei militanti che circolano sul web. “Arriva a Campobasso il più grande amico di Michè”, scrive su Facebook uno dei fan del candidato presidente Frattura. Chiari i riferimenti a Iorio e al comico genovese. A sinistra, infatti, temono un’emorragia di voti, proprio per via della candidatura a sorpresa del “grillino” Antonio Federico, che potrebbe mettere i bastoni tra le ruote al già azzoppato Frattura.

Grillo stasera sarà in Piazza Prefettura, nel capoluogo di Regione, per dire che “se cambia il Molise, cambia l’Italia". Almeno, così ha già scritto sul suo blog. Di primo acchito sembra di riascoltare il segretario del Pd Pierluigi Bersani (l’altra sera anche lui è venuto in Molise). Ma Grillo porta un messaggio diverso. Non annoia i cittadini proponendo sempre gli stessi argomenti. Il comico sarà in piazza “insieme ai ragazzi del M5S per spiegare che ognuno di noi deve riprendersi in mano la sua vita. Rischiare qualcosa. Non delegare più nulla ai partiti, ormai ridotti a baracconi di cartapesta tenuti in vita dai media”. Per il Movimento, per Grillo e per il suo candidato è atteso il classico bagno di folla. Idem a Isernia (domani alle 17 in piazza Celestino V) e a Termoli (domani alle 20 in piazza Monumento). C’è curiosità intorno a questo movimento e in tanti sono curiosi di sentire cosa ha da dire Grillo a proposito delle elezioni regionali molisane.

Ma se negli ambienti del centrodestra si dormono sonni relativamente tranquilli, sul fronte opposto si fa fatica a nascondere un certo nervosismo. La presenza di Grillo nei principali centri della Regione potrebbe far lievitare quel 2% abbondante di consensi di cui parlano i sondaggi divulgati nei giorni scorsi. E quei voti rischia di perderli proprio Frattura. A sinistra lo sanno benissimo. I militanti, sfogandosi sui social network, lo dicono apertamente. Dicono anche qualcos’altro: “Ci sono candidati della coalizione di centrosinistra che fanno votare il movimento cinque stelle!”. Il punto è proprio questo. A sinistra la candidatura di Frattura, l’uomo venuto da destra, non è stata ancora digerita. E i “compagni” meditano vendetta. Per questo lo spettro del voto disgiunto – agitato dal centrosinistra per accalappiare consensi nel campo di gioco di Iorio – potrebbe alla fine ritorcersi contro chi sperava di avere la spinta decisiva da chi, pur restando fedele al centrodestra, intendeva in qualche modo esprimere il proprio dissenso verso il governatore uscente.

Il nervosismo causato dal "Movimento 5 Stelle" si percepisce anche dagli attacchi, più o meno velati, che subiscono in questi giorni i “grillini”. Ma loro rispediscono le accuse al mittente sostenendo che “uno dei falsi luoghi comuni che riguarda il Movimento 5 Stelle, da sfatare, è quello che lo vedrebbe ”responsabile” di rubare i voti alla sinistra, favorendo così il candidato del centrodestra – si legge sul sito del movimento. Anni fa il centrosinistra formulava la stessa accusa nei confronti all’Idv, della quale però è poi divenuta alleata […]. A Bologna, in occasione delle elezioni comunali il centrosinistra ha vinto al primo turno e il M5S ha incrementato comunque la propria percentuale, a dimostrazione che chi vota per il M5S lo fa di testa propria: non ci sono insinuazioni – provengano da sinistra, o anche da destra – che tengano. Il Movimento, come in più occasioni ribadito, non è né di destra, né di sinistra, ma una lista civica, fatta di cittadini, del tutto scollegata da partiti e accordi di partito, il cui scopo è quello di far eleggere un candidato alla Regione Molise”.

Per il candidato presidente Antonio Federico e la sua squadra le cose stanno esattamente così: la pensano come Grillo. Tutto il resto è noia. Non sono interessati a fare favori a Iorio e Frattura. Ma è innegabile che la sinistra estrema tenterà in tutti i modi di fare lo sgambetto all’indigesto candidato imposto da Roberto Ruta e Danilo Leva. E un voto al candidato presidente “grillino” per loro rappresenta il grimaldello ideale per scardinare i piani di chi, di fatto, li ha messi fuori dai giochi con le primarie “farsa”.

Ma c’è anche un altro spettro che fa paura più al centrosinistra che al centrodestra: l’astensionismo. Gli osservatori politici, in tal senso, hanno le idee chiare: il partito del non voto danneggerà entrambi gli schieramenti, ma a sinistra potrebbe rivelarsi letale. I continui appelli della Sinistra popolare (ma non solo) a disertare le urne rappresentano più di un campanello d’allarme per una coalizione costruita con pezzi fuoriusciti della destra. Una colazione, oltretutto, che si regge in piedi non tanto con la forza delle idee quanto con il più prosaico obiettivo di mandare a casa Iorio.