Berlusconi a Bossi: “no Calderoli vicepremier”
26 Aprile 2008
di redazione
Forza Italia prova a mettere ordine nel puzzle governativo che da giorni occupa i pomeriggi del premier in pectore, Silvio Berlusconi.
Il Cavaliere ha riunito ieri a Palazzo Grazioli lo stato maggiore forzista e ha assegnato agli azzurri alcune delle caselle del prossimo Governo. Ma i nodi restano, se non in casa Fi, almeno nell’equilibrio complessivo della coalizione. Innanzitutto il ministero dell’Interno che oscilla, e non poco, tra Roberto Maroni e Claudio Scajola. Poi il Campidoglio, perché una vittoria di Gianni Alemanno potrebbe cambiare la composizione dell’intero esecutivo. Quanto al borsino rosa, Stefania Prestigiacomo scavalca, non senza polemiche, la ‘Rossa’ Michela Vittoria Brambilla, ottenendo il ministero dell’Ambiente. Infine Roberto Calderoli, che sempre più difficilmente diventerà vicepremier.
La squadra azzurra, in ogni caso, sembra già composta: Vito alla Giustizia, Fitto agli Affari regionali, Angelino Alfano alla Funzione pubblica, la Prestigiacomo all’Ambiente, Bondi alla Cultura, Gelmini all’Istruzione, Stanca all’Innovazione. Resta il nodo Scajola, che reclama le Attività produttive. Un posto ambito però anche da Maroni, se non fosse che Umberto Bossi aveva ‘strappato’ per il Carroccio il ministero dell’Interno.
L’intero stato maggiore forzista pare abbia ribadito ieri il proprio no a Roberto Calderoli vicepremier (dopo le forti perplessità espresse da Gianni Letta sulla possibilità che il senatore del Carroccio lo affianchi alla vicepresidenza del Consiglio): Berlusconi starebbe effettuando un insistente pressing su Umberto Bossi per convincerlo a cedere a Calderoli il ministero delle Riforme. E proprio sul ruolo del vicepremier si gioca una delle partite più importanti della composizione del Governo: c’è chi pensa addirittura che alla fine Berlusconi possa rinunciare a prevedere la figura del vicepresidente del Consiglio (Gianni Letta, a quel punto, sarebbe nuovamente sottosegretario a Palazzo Chigi).
Quel che è certo, lo ha ribadito lo stesso Berlusconi parlando con i colonnelli azzurri, il nuovo esecutivo dovrà rispettare l’impegno dei 12 ministri perché, come ha detto il Cavaliere, “è stata e rimane una mia promessa”.
Autore: Tom
Fonte: Apcom
Luogo: Roma
Data: 26 APR 2008
Doc-Id: PN_20080426_00005
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