Berlusconi attacca il governo: “Politica lontana da volontà popolare”

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Berlusconi attacca il governo: “Politica lontana da volontà popolare”

Berlusconi attacca il governo: “Politica lontana da volontà popolare”

17 Dicembre 2007

Silvio Berlusconi nella sua lettera al “popolo del gazebo” , ringraziando tutti coloro
che hanno partecipato alla mobilitazione per mandare a casa Prodi, ha
denunciato la politica in quanto “mai così lontana dalla volontà popolare”.

”E’
stata un’esperienza esaltante, una limpida lezione di democrazia a chi,
tradendo il suo stesso popolo, ha di fatto commissariato le istituzioni
e posto un pesante macigno sullo sviluppo del Paese” , insiste il Cavaliere. “Mai la politica era stata
così abissalmente distante dalla volontà popolare, mai,
neanche nei momenti peggiori della Prima Repubblica, si era visto lo spettacolo
di un governo agonizzante ma così pervicacemente aggrappato alle sue
cento poltrone”, ha dichiarato il leader dell’opposizione.

Berlusconi ha anche definito il governo come “protervo e impopolare”. “Grazie-
ha poi continuato il Cavaliere – anche per aver partecipato alla raccolta di
preadesioni per il nuovo movimento e alla scelta del nome e del simbolo. Due
iniziative -scrive il leader del Pdl- che, nel breve arco di quindici giorni,
hanno rappresentato l’avvio di una rivoluzione pacifica ed hanno dato inizio,
grazie ad una straordinaria partecipazione popolare, ad una nuova stagione
della politica italiana”.

“Nulla, infatti, potrà mai più essere come prima: mentre la sinistra si è
arroccata nei Palazzi per difendere un potere sempre più logoro e usurpato, noi
ci siamo invece messi all’ascolto del cuore del Paese, e abbiamo dato voce alla
preoccupazione di tanti cittadini vessati da un governo tanto protervo quanto
impopolare”, ha aggiunto il leader dell’opposizione.

“Non si erano mai visti – si legge ancora nella lettera di Berlusconi-
otto milioni di cittadini partecipare ad una consultazione popolare, fare la
coda per chiedere con forza la crisi di governo e nuove elezioni. E non si era
mai visto lo spettacolo di tre milioni di cittadini che attendono pazientemente
il proprio turno per scegliere il nome del nuovo movimento, vivendo così in
prima persona l’ atto costitutivo. E’ stata un’esperienza esaltante, una
limpida lezione di democrazia a chi, tradendo il suo stesso popolo, ha di fatto
commissariato le istituzioni e posto un pesante macigno sullo sviluppo del
Paese. Mai la politica era stata così abissalmente distante dalla volontà
popolare, mai, neanche nei momenti peggiori della Prima Repubblica, si era
visto lo spettacolo di un governo agonizzante ma così pervicacemente aggrappato
alle sue cento poltrone”.

“Il nostro dovere di democratici, di moderati e di liberali – ha
assicura l’ex premier- è quello di restituire una bussola certa e una speranza
concreta di cambiamento alla grande maggioranza degli italiani che aspettano
solo di voltare pagina. Ancora una volta, come nel ’94, siamo stati noi a
scendere in campo, ponendoci tutti e di nuovo in discussione, per mettere
l’Italia al riparo da pericolose avventure e da salti nel buio. E tutto questo
non sarebbe stato possibile se non avessimo potuto contare su militanti
generosi, appassionati e disinteressati, che si sono sacrificati e si
sacrificano per un ideale e per una fede politica”.

“Per questi motivi – si conclude la lettera di Berlusconi – ho voluto
ringraziarTi personalmente e chiederTi di proseguire il tuo impegno, che è
indispensabile per la nostra causa. Anche nelle prossime settimane, infatti, il
popolo dei gazebo sarà chiamato ancora una volta a pronunciarsi sulle scelte
fondamentali del nuovo movimento. A partire dal Manifesto del Partito Popolare
Europeo e dalla Carta dei Valori, per passare poi alle priorità del programma
di governo, alle adesioni formali ed alla elezione dei rappresentanti in quella
che sarà una vera e propria assemblea costituente del Popolo della Libertà.
Grazie ancora per la Tua dedizione e il Tuo lavoro prezioso, affettuosi auguri
di Buon Natale e un forte abbraccio”.