Berlusconi contro i magistrati: “Avanti fino alla divisione delle carriere”
21 Maggio 2009
di redazione
"La giustizia penale è una patologia nel nostro sistema. I giornali oggi dicono che non è possibile criticare i giudici, ma criticare i giudici è un diritto di ogni cittadino". Ad affermarlo è il premier Silvio Berlusconi dal palco dell’assemblea di Confindustria. A questo passaggio la platea ha applaudito.
Il premier torna a parlare della sentenza Mills: "Una sentenza scandalosa che è esattamente il contrario della verità perché scritta da giudici estremisti di sinistra". Poi spiega la sua versione dei fatti e, rivolgendosi alla platea, paragona la sua situazione a una partita Milan-Inter arbitrata da Mourinho.
"Oggi ho letto i giornali – ha proseguito Berlusconi – e dicono che non si possono criticare i giudici su cose che li riguardano. Io, come tutti i cittadini, ho il diritto di criticare…". Il presidente del Consiglio si dice "esacerbato" e "indignato": "Io ne sono fuori perché abbiamo il lodo Alfano che sposta la prescrizione e poi ho le spalle larghe, più mi picchiano più mi rinforzano ma un cittadino normale con questa situazione paga un prezzo troppo alto".
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi spiega così, parlando all’assemblea di Confindustria, la necessità di riformare quanto prima la giustizia penale "nell’interesse dei cittadini italiani". "Non ci fermeremo fino a quando non sarà separato l’ordine dei magistrati dall’ordine degli accusatori" afferma il premier aggiungendo che "c’è tutto l’impegno ad andare avanti con la riforma della giustizia".