Berlusconi dal Tevere dice no al Governo istituzionale

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Berlusconi dal Tevere dice no al Governo istituzionale

Reportage da Roma Nord
di Virginia Polizzi

Il clou della giornata è stao Berlusconi, che dal Tevere ha dichiarato a l’Occidentale la volontà di opporsi all’ipotesi di un governo istituzionale. Ma in tutta la capitale a farla da padrone sono stati entusiasmo, rabbia e determinazione. E’ questa infatti l’atmosfera che si respira in questo sabato ventoso, nelle piazze di Roma nord, durante il secondo giorno di mobilitazione voluta da Forza Italia per mandare a casa il governo Prodi.

Entusiasmo da parte degli organizzatori, che dalle nove del mattino stanno raccogliendo migliaia di firme, e determinazione di tutti quei cittadini stanchi, stremati dall’attuale non governo.

Queste le dichiarazioni raccolte a Ponte Milvio: “Andiamo subito al voto! – è lo sfogo di un anziano signore che ha appena messo la firma – Basta con questa storia sta durando anche troppo. Loro pensano solo alla poltrona e non pensano all’Italia. Parlo per me ma anche per tutti gli italiani, soprattutto per chi ha bisogno, per le famiglie che non hanno la possibilità di vivere. Per i problemi della sanità, delle tasse. Io sono un benestante, grazie a dio, ma non trovo giusto che il governo abbandoni i cittadini bisognosi”.

Secondo lei cadrà il governo? “Non lo so – risponde – perché per loro la cosa più importante è raggiungere la fine del mandato per potersi assicurare una vera pensione che li faccia stare tranquilli tutta la vita”.

Agli sfoghi pieni di rancore dei romani, fa eco la gioia degli organizzatori: “C’è stato un afflusso gigantesco – afferma Rita Brunella, responsabile di azzurro donna del ventesimo municipio – Abbiamo raccolto duecento adesioni in due ore, la gente è molto entusiasta di questa iniziativa”.

Una coppia si allontana subito dopo aver versato un euro e aver preso la ricevuta dai ragazzi del banchetto, sempre a Ponte Milvio, chiediamo loro cosa si aspettano dal Palazzo: “Ci siamo stufati – spiegano – e vogliamo che Silvio ci liberi da questa situazione. Ma i problemi sono di tutta la politica, quindi, Berlusconi deve camminare coi piedi di piombo e non deve indietreggiare come ha fatto in passato”.

Altra signora, stessi discorsi: “Io voglio mandare via Prodi, non ce la faccio più – afferma – Perché è un incapace e non sa governare. Siamo pieni di extracomunitari che ci massacrano. Basta vedere cosa è diventato Ponte Milvio, basta vedere la Cassia. La sicurezza è tutto”. E il suo compagno ribatte: “E’ tutto un problema, quindi è inutile provare ad andare avanti perché è una cosa vergognosa”.

I romani sono preoccupati e chiedono un cambiamento radicale. “L’Italia non è più la stessa”: si sfoga con queste parole un signore sui sessant’anni vicino al banchetto di Piazza Ungheria.

Dello stesso tenore le dichiarazioni dell’Onorevole Domenico Virgilio, capogruppo della Commissione affari sociali alla Camera, che però esprime anche la felicità per il successo dell’iniziativa: “Sta andando benissimo – commenta – C’è una fila costante da stamattina, centinaia e centinaia di firme raccolte in maniera corretta ed educata. E soprattutto in maniera non contestabile, diversamente da come hanno fatto le sinistre. Questo significa – continua l’Onorevole – che i cittadini hanno una gran voglia di andare al voto. Contestano la difformità di questo governo, le iniziative fiscali: perché ormai i cittadini non arrivano più non solo alla terza settimana del mese ma neanche alla seconda. Questi sono dati di fatto che non inventiamo noi dell’opposizione, ma che testimoniano anche oggi tutti i cittadini”.

Una signora dei Parioli esprime tutta la sua delusione: “Bisogna andare subito al voto contro la finanziaria, questo governo sta distruggendo tutta l’Italia, in particolare Roma. Il problema principale sono le tasse: che hanno impoverito i cittadini”.

Perché votare?, chiediamo ad un’altra signora, chinata sui fogli di adesione: “Ma per mandare via Prodi!", risponde sconcertata.

Si cambia zona ma la situazione è la stessa, banchetti affollati da cui traspare la rabbia ma anche la felicità delle persone che finalmente hanno la possibilità di esprimere tutta la loro frustrazione.

I problemi principali: tasse, sanità, scuola e sicurezza. Le recriminazioni a Piazzale Flaminio sono infuocate: “Io firmo perché sono contro Prodi: deve andare via e con lui tutti gli extracomunitari che non lavorano. Cosa mi aspetto da Berlusconi? Stipendi più alti”.

“Stiamo andando a scatafascio – ribatte una nonna con la nipotina al fianco – Peggio di così…scuola, sanità, sicurezza, è tutto un problema. Bisogna uscirne al più presto. Bisogna fare qualcosa per cambiare. Speriamo che questo governo cada”. E ancora: “Non ne fa una giusta né per i poveri né per i ricchi – è la dura sentenza di una ragazza di trent’anni – Sono stufa. Cosa devo aggiungere? Ho detto tutto”.

 

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Nelle piazze vince la voglia di votare
di Francesca Burichetti

Continua la mobilitazione organizzata da Forza Italia con l’obiettivo di raccogliere 5 milioni di firme per mandare a casa il Governo Prodi e tornare al voto. Nelle principali piazze sono dislocati i gazebo, dove da ieri migliaia di cittadini stanno aderendo alla raccolta firme. Ma a “rompere” il clima pacifico dell’iniziativa è stata, nella notte, una manifestazione di dissenso e violenza: a Milano, in piazza De Angeli, un gruppo di manifestanti dissidenti ha dato fuoco a un gazebo.

Fortunatamente l’unico episodio di violenza, per il resto il clima è disteso e la voglia di firmare è tanta. A Firenze, in piazza della Repubblica, si sta registrando una grande affluenza. Il senatore Paolo Amato, di Forza Italia, sceso in pista a sostegno dell’iniziativa, racconta a l’Occidentale che soltanto nella città di Firenze da questa mattina sono state raccolte oltre 4000 firme. Il senatore si è detto “felicemente sorpreso dall’entusiasmo delle persone che hanno risposto alla manifestazione con grande determinazione”. E se nei giorni scorsi si temeva che l’eco dell’evento venisse affievolito dal voto sulla Finanziaria con cui il “governo Prodi ha dimostrato di avere ancora la maggioranza numerica”, oggi, spiega Amato “la gente è stanca di tutta questa incertezza. Quello che è sorprendente, infatti, è che a firmare non siano soltanto i militanti o i simpatizzanti di Forza Italia, ma anche diverse persone di Alleanza Nazionale e dell’Udc”. Insomma, a Firenze “la gente è serena, composta, ma ha tanta rabbia dentro e si dice stanca”.

A raccontare quello che accade in Lombardia è invece Mariastella Gelmini, coordinatore regionale, che assicura: “Stiamo assistendo a una partecipazione straordinaria: migliaia di cittadini indignati stanno cogliendo la loro grande occasione per chiedere la fine di una fallimentare esperienza di governo e per attestare la loro stima e la loro riconoscenza all’ uomo, prima che al politico, Silvio Berlusconi, per il coraggio con cui difende gli interessi del Paese”. A suo avviso: “Il Presidente Berlusconi, con la tre giorni di mobilitazione nazionale, dà la parola a quello che dovrebbe essere il vero protagonista della democrazia: il popolo italiano”.

In piazza San Babila a Milano, dove è stato montato un altro gazebo, ci sono sia i principali rappresentanti dei Circoli della Libertà sia i “ragazzi sandwitch” che stanno sfilando in corteo. Sono tanti gli slogan per dire basta al governo Prodi e per chiedere pi