Berlusconi e Fini oggi si guardano. E forse si capiscono
26 Luglio 2007
di Guido Forte
Legge elettorale e partito unico. Senza dimenticare la strategia politica da seguire alla ripresa della pausa estiva con un occhio attento a quello che accadrà nel Partito Democratico dopo le primarie di ottobre. E’ tanta, quindi, la carne al fuoco per Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi che oggi si incontreranno. Non un vero e proprio vertice d’opposizione ma piuttosto un faccia a faccia per fare chiarezza tra i due maggiori partiti dell’opposizione. Face to face che non sarà semplicemente un augurio di buone ferie ma un franco chiarimento visto anche il clima non facile che da tempo ormai si respire tra azzurri e alleanzini.
Da settimane, infatti, i nervi tra le due sponde sono alquanto tesi. A riprova ci sono i vari botta e risposta di cui si sono resi protagonisti a giorni alterni i vari dirigenti dei due partiti. L’ultimo in ordine di tempo, la scorsa settimana, quello tra Andrea Ronchi e Paolo Bonaiuti sulla legge elettorale ed il futuro del bipolarismo. E con grande probabilità proprio questo sarà uno dei temi centrali dell’incontro di domani. Infatti dalle parti di via della Scrofa si guarda con attenzione alle ultime uscite del Cavaliere ed alle varie ricostruzioni di pensiero che gli vengono attribuite dalla stampa.
Il timore che si respira dalle parti di An è quello di una conversione, con tanto di grande inciucio con il futuro Pd, di Berlusconi verso un sistema elettorale proporzionale. Una scelta che per alcuni suonerebbe come la volontà da parte del Cavaliere di acquisire un maggiore spazio di manovra ma soprattutto di far pesare il proprio peso elettorale. Tutti ragionamenti che portano ad un’unica strada e cioè quella di una possible marginalizzazione proprio del partito di Fini. Da qui la decisione di An per un sistema di tipo maggioritario o al massimo ispirato a quello elettorale tedesco che in sostanza rafforzi e non indebolisca il bipolarismo. Ed in questa prospettiva è da leggersi il grande sostegno dato alla raccolta referendaria appena conclusasi positivamente. Raccolta da cui il vertice azzurro si è tenuto, infatti, lontano.
E’ evidente che Fini cercherà di capire le reali intenzioni del Cavaliere, anche perché in ballo c’è sempre la prospettiva del Partito delle libertà. Prospettiva che in caso di una legge elettorale proporzionale sarebbe certamente più lontana ed imporrebbe ad An di organizzarsi e di attrezzarsi come forza elettorale autonoma puntando sui temi che da sempre contraddistinguono l’elettorato di An. Con una incognita: quella di Storace che bussa sempre più insistentemente alle porte del suo vecchio partito. Ormai l’ex governatore ogni giorno che passa fa sempre più adesioni. Una sorta di stillicidio che adesso i vertici di via della Scrofa guardano sempre più con attenzione mista anche a preoccupazione. E Storace sarà con probabilità l’altro tema in discussione. Non solo da parte di Berlusconi, che chiederà di capire cosa sta accadendo in An, ma soprattutto da parte di Fini che vorrà assicurarsi che non c’è alcuno zampino berlusconiano nella vicenda storaciana. Infatti da giorni serpeggia il timore che dietro all’avventura politica di Storace ci possano essere proprio ambienti forzisti volti ad indebolire la leadership di Fini a destra.
Tutte congetture che oggi saranno chiarite, anche perchè poi Fini sarà impegnato nell’Esecutivo del partito e nell’Assemblea nazionale. Due appuntamenti importanti, i primi dopo l’uscita di Storace, nei quali Fini dovrà dire finalmente dove andrà An e la CdL.