Berlusconi e Tremonti: “80 mld di euro per il rilancio dell’Italia”
16 Novembre 2008
di redazione
“Il nostro piano per fronteggiare la crisi prevederà investimenti di stimolo all’economia per complessivi 80 miliardi di euro”, ha dichiarato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Berlusconi e Tremonti parlavano a margine di una conferenza stampa organizzata all’interno dell’Ambasciata Italiana a Washington, al n.3000 di Whitehaven Street.
Il piano è stato illustrato da Tremonti stesso: “saranno 16 — 14 di fondi pubblici e 4 di project financing — i miliardi di euro messi in campo per le infrastrutture. Puntiamo ad un accordo con le società autostradali — per modernizzare la rete ed evitare che vengano fatti dei dividendi senza fare investimenti — che in tutto mobiliti 10 miliardi di euro. Saranno sbloccati fondi, destinati ad ambiente, sviluppo e ricerca, in due o tre anni, pari a 40 miliardi di euro. Pensiamo poi ad un uso diverso del Cipe, ad un provvedimento per evitare la restrizione del credito, ad interventi sulla fiscalità delle imprese. Ci sarà infine una somma non piccola per le famiglie che sono stressate dalla crisi”.
Sempre Tremonti spiega che, “non possiamo aspettare due anni per aprire un cantiere. Quando i cinesi stanziano una somma per l’economia dal giorno dopo quei soldi vengono effettivamente spesi, iniziano i lavori. Da noi come in tutta Europa invece i tempi non sono in linea con le esigenze che la crisi ci impone in questi giorni”. Poi il ministro dell’Economia chiude con una battuta ironica: “Se in America ci fosse stato il Tar non ci sarebbe certamente stato il New Deal”.
Berlusconi ha dichiarato che ulteriori sviluppi ci saranno nel corso dei prossimi vertici di Londra e Tokio e ha negato ogni sovrapposizione tra il G20 e il G8 che presiederà dalla prossima edizione:
“E vi garantisco che sarebbe veramente una manna potermi evitare questa responsabilità aggiuntiva. In ogni caso non credo che una formula oscuri l’altra, sono due format diversi, assembleare e formale il primo, informale e più umano il secondo. Ovviamente in un momento di crisi globale come questo avere intorno a un tavolo i rappresentanti dell’80% del Pil mondiale, come oggi, può essere più efficace”.
In chiusura il Presidente del Consiglio è ritornato a commentare la sua battuta sull’abbronzatura di Obama: “quel mio aggettivo laudatorio era anche un po’ invidioso”.