Berlusconi: “Il bunga bunga è solo una barzelletta”

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Berlusconi: “Il bunga bunga è solo una barzelletta”

29 Ottobre 2010

Una balla inventata dai giornali”. Nel bel mezzo del nuovo tormentone giudiziar-politico-mediatico, prontamente trasformato nel motivetto da canticchiare – il “bunga bunga” – Silvio Berlusconi passa al contrattacco.  Respinge l’accusa di aver fatto una telefonata di pressioni alla Questura di Milano per far rilasciare Ruby, la minorenne marocchina che ha raccontato di aver partecipato a feste nella villa di Arcore.  E’il passaggio più controverso di tutta questa vicenda sulla quale indagano i pm di Milano, ma il premier chiarisce che non c’è stata alcuna forzatura, alcun atto fuori dalle regole.

Sì, un suo intervento c’è stato ma solo per trovare una persona che prendesse in affidamento la ragazza: “Io l’ho aiutata, ma c’è aiuto e aiuto. Se mi si domanda di indicare una persona necessaria per l’affidamento, io parlo con la persona e dico che sta arrivando in Questura. Non ho assolutamente influenzato nessuno, sapendo bene quali poteri ha il primo ministro in Italia, e in Italia non ne ha nessuno, veramente nessuno. Non avrei pensato di esercitare un potere che semplicemente non ho”.  Quindi conferma di aver inviato Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl in Lombardia, in questura “per dare aiuto ad una persona che poteva non essere consegnata alle carceri o a una comunità che non è una bella cosa, ma data in affidamento. Avendo un quadro di vita tragico, l’ho aiutata".

Ma, precisa il Cav., “non ho regalato auto o altro” replicando a quanto scrivono oggi alcuni quotidiani e sulle polemiche per le feste organizzate ad Arcore non usa giri di parole: “Su quanto avviene a casa mia non devo chiarire niente perché da me entrano solo persone che si comportano bene”. In ogni caso, Berlusconi racconta di “fare una vita terribile, con sforzi disumani. Sono al lavoro fino alle 2 e mezza di notte, compreso il sabato e la domenica. Leggo i giornali e non sono di buon umore”. Se quindi “ogni tanto sento il bisogno di una serata distensiva, di una terapia mentale per pulire il cervello questo fa parte della mia personalità e non c’è nessuno che può farmi cambiare stile di vita, alla mia età poi”. “Amo la vita e amo le donne”, aggiunge Berlusconi ,“sono una persona giocosa e non ho intenzione di cambiare”.

Quanto all’ormai famoso ‘bunga bunga’ Berlusconi ricorda che è “una vecchia storiella di tanti anni fa che mi ha fatto ridere molto. Anche questa volta mi ha fatto ridere”.  Una vicenda che sul piano mediatico ha scatenato i “segugi” di Rep e del Fatto e su quello politico sollevato un vespaio di polemiche. Con Bersani che chiede le dimissioni del presidente del Consiglio, con Di Pietro che si accoda e i suoi fedelissimi che chiedono addirittura lumi a Maroni sul perché ha promosso Indolfi a questore di Milano. Il centrodestra, invece, fa quadrato attorno al Cav.  

Per il ministro Bondi “la sinistra punta a gettare nel caos il nostro paese nel più totale disinteresse per i problemi dei cittadini. Ormai ciò che guida ogni posizione della sinistra è un istinto di aggressione nei confronti del governo e la ricerca del potere attraverso vie extra politiche e antidemocratiche”.  Sulla stessa lunghezza d’onda il commento del vicepresidente della Camera Maurizio Lupi convinto del fatto che “la sinistra perde il pelo ma non il vizio. Incapace di contrastare le politiche del governo e di creare una proposta credibile alternativa a Silvio Berlusconi, torna a guardare dal buco della serratura e a chiedere le dimissioni del premier. Ci avevano già provato ai tempi di Patrizia d’Addario ma gli era andata male. E così riparte il solito carosello di insinuazioni, voci che puntualmente vengono smentite, verbali che, quando si tratta del presidente del consiglio, finiscono puntualmente sulle pagine dei giornali”.

Visti i precedenti, c’è da pensare che di “bunga bunga” si sentirà parlare ancora a lungo, specie dalle parti della sinistra. Che, come da manuale, rispolvererà i riti stantii dell’antiberlusconismo riadattandoli alla nuova battaglia strumentale.