Berlusconi, il “pentagono” e quel nodo della legge elettorale

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Berlusconi, il “pentagono” e quel nodo della legge elettorale

Berlusconi, il “pentagono” e quel nodo della legge elettorale

05 Aprile 2017

Un “pentagono”, sarebbe questo, secondo quanto riportano indiscrezioni filtrate sulla stampa, lo schema che Silvio Berlusconi ha in mente per il Centrodestra: con Forza Italia alla base, i “sovranisti” – Lega Nord e Fratelli d’Italia – a presidiare le ‘estreme’ dello spettro politico, e, come ali per incunearsi nell’elettorato centrista – scrive il Giornale di ieri – una serie di forze politiche e di movimenti che fanno capo a Gaetano Quagliariello, Raffaele Fitto e Stefano Parisi. Schema che potrebbe inglobare anche pezzi del mondo cattolico, che non vogliono finire organici al renzismo.

Un pentagono, dunque, che i sondaggi continuano a premiare e che potrebbe ambire quindi a raggiungere la fatidica soglia del 40 per cento, per governare, alle prossime elezioni politiche. Insomma, la linea tracciata dal Cav. nell’intervista al Mattino dei giorni scorsi, quando Berlusconi ha detto la sua su come il Centrodestra può e deve essere alternativo al grillismo (altro che reddito di cittadinanza, in Italia bisogna abbassare le tasse), ma pure al renzismo (dopo il fallimento del Nazareno e la sconfitta di Renzi al referendum), sembra iniziare a prendere forma anche solo sottoforma di articoli sulla stampa.

Oggi, Matteo Salvini, ha smentito (“fake news”) la notizia di un gruppo unico ‘sovranista’ con Fratelli d’Italia in Senato, aggiungendo che al momento la Lega non pensa alle politiche ma è concentrata sul prossimo turno di amministrative. Nessun incontro con Berlusconi in programma, anche se, chiosa il leader leghista, “succederà, prima o poi”. In generale, il nodo resta in ogni caso la legge elettorale, e sempre sui giornali si legge che Forza Italia non vuole il Mattarellum ma preferisce un sistema proporzionale con premio alla coalizione, senza preferenze e con piccoli collegi.

Nodo da sciogliere, quello della legge con cui andremo a votare, visto che, spiega oggi Berlusconi, qualsiasi discorso sulle alleanze nel centrodestra è “vano” e “prematuro” finché, appunto, non si saprà quale sarà la legge elettorale; e in ogni caso, ha aggiunto oggi il Cav parlando al Salone del Mobile di Milano, “il maggioritario ha ragion d’essere con un sistema bipolare. Con un sistema tripolare invece porterebbe al governo del Paese una minoranza estrema”. “Sarebbe un risultato che non si può chiamare democrazia”.