Berlusconi: “La manovra non si tocca”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Berlusconi: “La manovra non si tocca”

29 Giugno 2010

Silvio Berlusconi assicura che la manovra "ormai è delineata e non si tocca" e torna ad attaccare i giudici, in particolare quelli della corrente di sinistra di Magistratura democratica, che definisce "una metastasi" del sistema Italia.

A San Paolo per il primo giorno della sua visita in Brasile (oggi vede Lula), il premier ieri sera ha incontrato gli imprenditori italiani che operano nel Paese al 41esimo piano di Edificio Italia, grattacielo che domina il panorama della sterminata metropoli paulista. Tanta economia e tanto business nel suo intervento. Ma anche un giro d’orizzonte a 360 gradi sulle "piccole grane nazionali", come le definisce arrivando in ritardo e scusandosi con gli imprenditori. Ed è su questo che il Cavaliere è un fiume in piena, stanco del fatto che "in Italia il potere è di tutti tranne che del presidente del Consiglio". "Tutto il potere – si sfoga Berlusconi – è nelle mani del Capo dello Stato, del Parlamento, della Corte Costituzionale e nelle mani di certi giudici". Se ai magistrati, specie quelli di Magistratura democratica, non piace una legge – attacca Berlusconi – la impugnano davanti alla Corte costituzionale che, composta da 11 giudici di sinistra, le abroga. E il potere di quei giudici "è una vera e propria metastasi del nostro attuale sistema", afferma Berlusconi, mentre in Italia si aspetta ancora con il fiato sospeso la decisione della Corte d’appello di Palermo sull’imputazione a Marcello Dell’Utri di concorso esterno in associazione mafiosa.

Per contrastare tutto questo, per rendere l’Italia "un Paese veramente democratico", il Cavaliere, malgrado la "struggente invidia" per chi può andare in pensione a godersi i frutti del proprio lavoro, si dice costretto a restare "per almeno altri tre anni". Poi torna sulla manovra. Prima davanti alla platea di imprenditori, raccontando dei "brividi sulla schiena" che gli sono corsi andando a "mettere il naso" nelle spese delle Regioni ("C’è modo eccome di risparmiare", assicura). Quindi rientrando in tarda serata nell’albergo che lo ospita: "La manovra è delineata e non si tocca: è quella e basta". È il cerchio che si chiude di una giornata tra aperture a "rivedere la manovra" e immediate smentite. Un breve accenno anche al fisco. L’Istat, ieri, ha certificato un aumento della pressione fiscale nel Paese, ma Berlusconi rivendica come l’Italia sia stato l’unico Paese europeo a non aver aumentato le tasse e quindi a "non aver messo le mani nelle tasche dei cittadini".

Da San Paolo il premier ha anche attaccato i giornali. "Bisognerebbe fare uno sciopero degli italiani per insegnare ai giornali a non prendere in giro i loro lettori", ha detto Berlusconi, arrivando all’albergo brasiliano che lo ospita. "In particolare – ha spiegato il presidente del Consiglio – ho letto dei resoconti sul G20 che sono l’esatto contrario della riunione: veramente una presa in giro dei lettori". Ma, a livello più generale, ha aggiunto il premier, "da molti mesi a questa parte c’è una disinformazione che vedo fare che è inconcepibile".