Berlusconi, l’Europa non può cacciare l’Italia

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Berlusconi, l’Europa non può cacciare l’Italia

17 Giugno 2013

di Ronin

"Tanto non ci cacciano". Cosa ha detto di così destabilizzante Silvio Berlusconi? Che si può sforare il 3% del rapporto deficit/pil. Che gli impegni con l’Europa possono e devono essere rivisti. Che il fiscal compact è stata l’arma usata dalla Germania per mettere le briglie al resto dell’Europa. Che è impossibile non riuscire a trovare 8 miliardi di euro nel bilancio pubblico per evitare l’aumento dell’Iva e la batosta solo rimandata dall’Imu.

Ora va bene, fu proprio uno degli ultimi atti del Governo Berlusconi quello di accettare la spada di Damocle degli accordi, ricordiamo tutti la storia della letterina di Bruxelles, la Bce, lo spread, eccetera eccetera. Viene da chiedersi come mai però se a dire che l’austerity è diventata un peso morto sono premi nobel, ricercatori scientifici, apprezzati opinion leader di sinistra, allora va tutto bene, se invece lo fa il Cav., con quel pragmatismo quando serve anche rude che è la cifra e il piglio del suo agire politico, allora si vuol distruggere l’Europa, si destabilizza Letta, si minano le larghe intese.

Come mai se è Bersani a dire che vale la pena provare il ribaltone rosso se un manipolo di desperados grillini ci sta non ci sono scossoni sulla strana maggioranza, se invece parla Berlusconi è un pericolo pubblico e lo fa solo perché vuole difendersi dai processi e non nei processi. In realtà è sempre la solita storia. Certe cose possono dirle tutti, anche le verità autoevidenti, tranne il Cavaliere, che qualsiasi cosa dice sbaglia. Servono ”coraggio e autorevolezza” con i nostri partner di Bruxelles. Proprio quel che si dice fare terrorismo, eh?

Ieri a Pontida Berlusconi ha detto anche un’altra cosa, "Mi vogliono rottamare", mentre inaugurava una casa di cura, per anziani e disabili. E’ una battuta, ok, ma il Cav. ci ha insegnato che si può fare politica con ironia, franca, aperta, e senza gingillarsi col politichese. Quel "rottamare" lo si può leggere in due modi. Uno come a dire mi vogliono rottamare ma ancora all’orizzonte non si vedono uomini del fare capaci come me di muovere milioni di voti. Il centrodestra ha preso una scoppola alle amministrative, se l’è cavata dicendo che le politiche sono tutt’altra cosa, e si è affidato come sempre alle spalle larghe di Berlusconi. Che quindi se la ride, impossibile rottamarmi.

Oppure si può leggerla in un altro modo, mi vogliono rottamare, ma benedetto iddio si trova qualcuno nel centrodestra che magari evitando questo lessico da scaricatore di porto renziano si fa avanti con una proposta e un carisma in grado, con il passar del tempo e magari dopo una traversata nel deserto (meno lunga del previsto considerato l’attuale governo in carica) di non farvi avere sempre nostalgia di me? Ipotesi per adesso meno probabile della prima.

Fatto sta che sempre a Pontida Berlusconi ha detto anche che gli imprenditori "una volta erano dei pionieri, oggi sono dei veri e propri eroi" quasi parafrasando Ayn Rand e rilanciando il post-pdl a trazione manageriale. "Solo gli imprenditori possono creare lavoro", ha aggiunto. Il problema è che anche da questo punto di vista non si vedono all’orizzonte capitani d’impresa in grado di "rottamarlo".