Berlusconi mattatore del vertice Ocse, contro evasori e segreto bancario
28 Maggio 2010
Da Roma a Parigi, per Silvio Berlusconi sono giorni concitati. Ieri, a Palazzo Chigi, il premier ha presentato la manovra per rispondere alla crisi economica internazionale; oggi, dopo aver parlato di fronte all’assemblea di Confindustria, è volato in Francia per presiedere i lavori dell’Ocse, la Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, in qualità di presidente di turno dell’organismo internazionale.
All’incontro interministeriale, che ha formalizzato l’adesione all’Ocse di nuovi paesi, hanno fatto seguito un bilaterale con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e una cena di lavoro, offerta dallo stesso Berlusconi all’Ambasciata italiana di Parigi, alla quale ha presenziato anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Tre sono i nuovi paesi che hanno aderito all’Organizzazione: Israele, Slovenia ed Estonia. “Ci fa molto piace che Israele si unisca ai paesi dell’Ocse”, ha commentato Berlusconi, che ha poi ribadito l’invito allo Stato ebraico ad entrare nell’Unione Europea. A proposito di Estonia e Slovenia, invece, il premier ha auspicato che “tutti i paesi della ex-Jugoslavia possano completare il loro ingresso nell’Unione Europea”.
La decisione più importante emersa dal vertice riguarda invece il contrasto dell’evasione fiscale: i paesi aderenti hanno firmato un protocollo di mutua assistenza, teso a facilitare uno scambio di informazioni prima ostacolato dal segreto bancario. A questo proposito, Berlusconi ha ricordato il dramma italiano: “Da noi l’evasione è pari al 22% di economia non dichiarata al fisco. In totale 120 miliardi di euro di mancate entrate fiscali”.
Terminato il vertice, in conferenza stampa, il premier ha parlato a tutto campo con i giornalisti. Per quanto riguarda l’Ocse, Berlusconi spera in una futura adesione della Russia: “Sono contento perché si sono intensificati i rapporti e il dialogo con la Federazione russa, credo che dobbiamo augurarci che possa presto ricongiungersi a noi”. Come pure delle principali economie emergenti, India e Brasile: “Quando l’Ocse avrò in seno queste nuove, grandi economie, potrà essere la numero uno delle organizzazioni che si interessano della governance mondiale”.
Il presidente si è poi rivolto al collega cileno, promettendo aiuti da parte dell’Italia dopo il terremoto che ha sconvolto il Paese dell’America Latina: “Possiamo farlo perché purtroppo anche noi abbiamo vissuto una tragedia di questo tipo, e siamo riusciti a mettere in campo una capacità organizzativa senza precedenti”.