Berlusconi non molla e dal “ring” di Porta a porta mette all’angolo il Pd

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Berlusconi non molla e dal “ring” di Porta a porta mette all’angolo il Pd

03 Giugno 2009

E’ un presidente del Consiglio a tutto campo quello che si presenta da Bruno Vespa per la puntata  di “Porta a porta”. Berlusconi dagli schermi della tivvù pubblica ripete il suo “non mollo”, già sentito nei giorni scorsi: è da qui che parte infatti l’attacco a chi lo vorrebbe fuori dal governo del Paese. “Non mi è mai passato nemmeno per l’anticamera del cervello di mollare, è escluso dalla mia filosofia, dal mio pensiero. Sono stato responsabilizzato dagli italiani e devo portare avanti il governo del Paese”. E sull’eventualità (fantasiosa) di elezioni anticipate replica:“Stiamo parlando di storie, è tutta fantapolitica che si trova sui pazzi giornali che ogni giorno dipingono un’Italia che non è reale”.

Poi l’attacco al leader del Pd: “Non c’è una cosa di quelle che dice Franceschini che corrisponda al vero e infatti vale il detto ‘meno male che Dario c’e’ oppure ‘un Franceschini al giorno lega il Pd di torno’”. La replica non s’è fatta attendere e dalla trasmissione Otto e mezzo, in onda su La7, Franceschini ha risposto: L’antiberlusconismo non so nemmeno cosa sia, il Pd ha il dovere di opporsi alle politiche del governo ma non è antiberlusconismo perché quella è una stagione che si è chiusa con la nascita del Pd e poi del Pdl”. “Però – ha concluso Franceschini – quando ci sono attacchi alla magistratura o alla stampa libera io dovrei stare zitto? Devo fare opposizione all’azione di governo non alla persona”.

I colpi del Governo alla crisi. L’argomento che più gli sta a cuore è la crisi e le misure varate dal Governo per affrontare la difficile congiuntura economica del momento. “Con questa crisi, che è grave, non muore nessuno perché lo Stato è vicino a chi ha bisogno. Oggi come non mai – ha detto il premier – i cittadini sentono che lo Stato è vicino a chi ha bisogno e quindi non mi risulta ci siano persone in una situazione tale da poter dire abbiamo fame”. Poi un passaggio sull’occupazione: “Oggi non c’è nessuno che perdendo il lavoro non venga aiutato dallo Stato. C’è la Cassa integrazione per i precari così come per i lavoratori a progetto”.

Terremoto: fatti, non parole. “Abbiamo ricevuto 56 risposte di partecipazione alla gara per la ricostruzione in Abruzzo” dice il presidente del Consiglio parlando del sisma che ha distrutto la provincia dell’Aquila. Poi giù con la fotografia della situazione attuale e dell’attivismo dimostrato dalle aziende.  “E’ straordinario che le imprese abbiano accettato questa sfida. Avevamo detto nel capitolato che le case si dovranno realizzare in un massimo di 80 giorni. Sono curioso di vedere quelle aziende che hanno proposto una realizzazione in tempi più brevi. A loro daremo la preferenza”. Berlusconi ha poi spiegato che il 53% delle case è al momento agibile. “La ricostruzione in Abruzzo è già iniziata a tempo di record. Stiamo gestendo 63 mila sfollati, – ha detto il premier – parte di questi sono nelle tende e il restante negli alberghi sulla costa”.

Le polemiche strumentali sul caso Noemi. Non poteva mancare un passaggio su Noemi e sulla partecipazione del premier alla festa della diciottenne, a cui lui, a suo dire, riparteciperebbe tranquillamente. “Era una persona che mi aveva chiesto, sapendo che sarei passato di lì, che se avessi avuto del tempo libero le avrei fatto un regalone ad essere presente e siccome io faccio anche politica, mi piaceva stare in un posto con tanti ragazzi, con tanta gente. Sono andato là, ho fatto non so quante foto con i nonni materni, i nonni paterni, i compagni di scuola, i compagni di giochi, tutti i cuochi, tutti i camerieri e su questo hanno inventato tutte le cose che conosciamo”, che secondo il presidente del consiglio “sono tutte inventate. Siccome non poteva esserci nulla di piccante in quella mia visita io credo che sarà un grosso boomerang per la sinistra”.

Lega nord, alleato leale. Sugli equilibri con la Lega Nord ha spiegato: “Abbiamo già per il futuro delle regioni del nord in mente di attribuire alla Lega delle cariche importanti, come la presidenza della Regione Veneto. Ne abbiamo parlato già alcune volte naturalmente ne parleremo ancora e questo rientrerà in un piano di accordi complessivi che sono sicuro saranno presi con la soddisfazione di entrambi”. Il sorpasso? “Non sono affatto rassegnato al sorpasso. I sondaggi ci danno in vantaggio sulla Lega nelle regioni del nord. Ma io non accuserei il colpo se la Lega superasse il Pdl in alcune realtà. Considero la Lega un alleato assolutamente leale ed ho un rapporto straordinario con Bossi e con i ministri”.

L’affondo al Pd. “Dalle vicende degli ultimi giorni spero, anzi sono sicuro, che gli italiani abbiano imparato a valutare la sinistra con cui abbiamo a che fare. Non hanno nulla da dire e perciò si sono affidati a una campagna di delegittimazione del presidente del Consiglio. Mettono calunnia sopra calunnia e vivono solo di quello, invece – ha chiosato Berlusconi –  questo governo ha fatto ciò che mai nessuno governo della storia della Repubblica è riuscito a fare”. Riferendosi alle prossime elezioni europee in programma il 6-7 giugno ha dichiarato: “Dare il voto al Pd o ai partitini è un voto sprecato. Non è una questione di destra o sinistra ma è nell’interesse degli italiani perché le decisioni che sono prese a Bruxelles ricadono direttamente sui cittadini. Noi – prosegue – possiamo diventare il primo gruppo nel Ppe e poter così incidere sulle politiche europee. Il Pd invece non sa ancora dove collocarsi, se nel gruppo liberale dove c’è quel campione di libertà che è Di Pietro oppure nel gruppo dei socialisti dove però a fare resistenza sono gli ex della Margherita. Mi sembra che ci sia un ritorno alla prima Repubblica dove prima si chiede il voto e poi si dice con chi ci si allea”. A tal proposito ha fatto presente quanto avvenuto dietro le quinte della politica “ho parlato personalmente con personaggi della ex Margherita che mi hanno detto che il Pd vedrà uscire Enrico Letta per confluire con Casini e un’altra parte andrà con Bertinotti e che Rutelli farà un proprio partito”.

Tutti i dati relativi al ponte sullo stretto. “Abbiamo a disposizione 57 miliardi di fondi per le aree sottosviluppate da poter destinare al Sud. Ventisette miliardi e 700 milioni sono già stati utilizzati ma per il resto, che verrà bloccato con la prossima riunione del Cipe, vogliamo garanzie dalle Regioni affinché ci presentino dei piani per le infrastrutture. Non vogliamo che questi soldi vengano utilizzati per altre spese come gli stipendi. Siamo riflessivi”. Inoltre “abbiamo molti cantieri pronti ed io da settembre ho un programma che prevede per tutto l’autunno l’inaugurazione di cantieri, si tratta di lavori veri. Io avevo un programma già nella precedente legislatura ma poi, con il governo Prodi, le sinistre estreme hanno stoppato i lavori che ora però sono ripresi. In settimana – conclude – ho anche avuto un incontro con l’amministratore delegato che si occupa del progetto del ponte sullo Stretto ed abbiamo messo giù un piano per riprendere i lavori”.

Tav: un’opera fondamentale. Chiare al riguardo le idee del Cav. “Il corridoio 5 della Tav è fondamentale. Noi abbiamo ripreso in mano la vicenda e ho garantito più volte che c’è la possibilità di mettere in campo il nostro esercito se ci saranno comunità organizzate che si oppongono. Il governo della sinistra – ha concluso sull’argomento  – in passato si è tirato indietro. E invece bisogna farla altrimenti, esagero, diventiamo come uno stato africano».

A Repubblica dice: "Vivo bene senza leggere quel giornale". Berlusconi ha risposto alle polemiche a distanza con la stampa: “Io non leggo Repubblica da molti anni e sopravvivo bene”. Il Premier giudica “una richiesta assurda” quella avanzata da Repubblica circa le 10 domande a cui avrebbe dovuto rispondere. Sulle critiche dall’estero “I giornali esteri che mi criticano sono insufflati da alcuni giornali italiani o appartengono a qualcuno che si contrappone al gruppo Mediaset nel campo della televisione”. Per esempio il Times di Murdoch?, chiede Vespa. “Ecco…”.

La legge toscana sull’immigrazione sarà impugnata. Il presidente del Consiglio ha precisato che “Il governo intende impugnare la legge varata dalla Regione Toscana che concede ai cittadini privi di permesso di soggiorno il diritto di usufruire dei servizi sanitari e di accedere ai bandi per l’assegnazione degli alloggi pubblici”. “Si dà allo straniero clandestino e irregolare – ha aggiunto – un diritto che è addirittura maggiore di quello che ha lo straniero entrato in Italia regolarmente, e che ha un lavoro. È l’applicazione in una regione rossa del programma del governo delle sinistre”.