Berlusconi: “Non si può fare mamma e sindaco, Meloni e Salvini rispettino parola data”.

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Berlusconi: “Non si può fare mamma e sindaco, Meloni e Salvini rispettino parola data”.

15 Marzo 2016

È una cosa «chiara a tutti che una mamma non può dedicarsi a un lavoro che, in questo caso, sarebbe terribile perché Roma è in una situazione disastrosa e Giorgia Meloni stessa lo aveva detto, poi per egoismo i suoi stessi del partito la spingono», così Berlusconi ai microfoni di ‘Radio Anch’io’. Il leader di Forza Italia torna sulla frase pronunciata da Guido Bertolaso in merito alla non opportunità che la leader di FdI, in attesa di un bimbo, scenda sul terreno per Il Campidoglio. 

 

Interpellato a riguardo il premier ha detto: «Certo, assolutamente sì. Ma spero che vinca Giachetti». Quanto alla questione del nome più adeguato a competere alle prossimi Comunali Berlusconi non appare intenzionato a retrocedere. Discorso dunque apparentemente chiuso malgrado lo scalpitare concentrico dei due alleati. «Lo scorso 12 febbraio Berlusconi, Salvini e Meloni, con una dichiarazione congiunta, hanno ringraziato Bertolaso per aver accettato la candidatura per Roma. Poi qualcuno ha cambiato idea, ma io credo che in politica come nella vita la parola data vada rispettata». 

 

Silvio Berlusconi è certo che i processi a carico dell’ex capo della Protezione civile siano solo «politici». Bertolaso interviene poi in prima persona: «Tra un mese scatterà la prescrizione e io ho già detto che rinuncerò ad avvalermi della prescrizione. Sono assolutamente tranquillo, del non mi sarei mai esposto in un ruolo pubblico se avessi il timore di una condanna».

 

Berlusconi poi commenta anche le posizioni della Lega: «Non c’è possibilità attualmente di entrare con una ruspa nei campi rom e buttarli per aria. Lì vivono centomila nomadi di cittadinanza italiana. Bisogna prima risolvere il problema del loro posizionamento. Io ho in mente la costruzione di quartieri, dove sistemare queste famiglie e a cui imporre delle regole da seguire come i bambini a scuola, e offrire dei lavori pubblici a ciascuno di loro». Solo a quel punto, «sistemati i rom si potrà entrare con le ruspe. Tutto il resto esiste nelle parole ma non può essere assolutamente messo in pratica nella realtà».