Berlusconi: “Possiamo uscire presto dalla crisi. Ecco come”

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Berlusconi: “Possiamo uscire presto dalla crisi. Ecco come”

30 Aprile 2009

Un’iniezione di fiducia, per fronteggiare la crisi soprattutto ora che gli indicatori economici internazionali dicono che si intravede la luce alla fine del tunnel. Silvio Berlusconi parla all’assemblea degli agricoltori della Coldiretti e indica la via quando dice che per superare la fase attuale serve “più fiducia nella possibilità di aggredire i mercati stranieri”. Il riferimento è alla Cina e ai paesi in via di sviluppo “dove i benestanti sono sempre di più e si guarda all’Italia con simpatia e amore”. Conferma poi il sostegno del governo nei confronti del settore agricolo, al punto che “se ci saranno difficoltà da superare e se dovremo intervenire con decreti legge per eliminare gli ostacoli lo faremo” spiega il Cavaliere che anticipa alcuni provvedimenti già individuati d’intesa con il ministro dell’Agricoltura Zaia. Due i punti-cardine attorno ai quali si muoverà l’azione del governo: una filiera agricola più corta e una lotta serrata alla contraffazione dei prodotti made in Italy   “perché siamo orgogliosi della nostra agricoltura e dei nostri prodotti”.

Un intervento a tutto tondo quello del premier che ha toccato vari temi, non ultimo quello delle polemiche sulle future candidate del Pdl alle europee compresa la grancassa dei giorni scorsi sulle “euro veline”. Sdrammatizza il Cav che usa una battuta come esordio alla convention di Coldiretti: “Vi chiedo scusa perché non sono riuscito a portarvi le veline…Mi rifarò pensando ai vostri ventimila punti vendita: se avete bisogno di belle commesse, sapete a chi rivolgervi…”. Gioca sul filo dell’ironia il premier che, aggiunge, “è necessaria” perché “solo se si è sereni e allegri si riescono a fare cose importanti”. Ironia e mimica facciale per rispondere alla sequela di accuse che gli sono piovute addosso dall’opposizione: “Chi aveva parlato di demagogia? Un certo – intercala la frase con una pausa -, un certo onorevole Casini. Chi ha parlato di filiera italiana come fanciullaggine? Un certo D’Alema. Io non parlo mai male dei miei oppositori, ma quando se la tirano, se la tirano”.

L’intermezzo ironico lascia poi spazio alle considerazioni sui temi dell’attualità. Il presidente del Consiglio affronta i temi del credito e non risparmia una sollecitazione alle banche sottolineando che sì, il “nostro sistema bancario è solido ma oggi dobbiamo insistere e chiedere alle banche di continuare a fare le banche, continuando a dare ciò che è necessario”. Il passaggio successivo è dedicato alla sicurezza. Il premier ribadisce l’impegno del governo nella lotta al crimine e per la tutela dei cittadini e conferma l’uso dell’esercito nelle grandi città con l’obiettivo di “continuare a garantire la legalità in Italia sempre, credo che sia un fatto distintivo di questa gestione democratica”.

Infine, per sfatare il rischio psicosi sulla febbre suina, il Cav accetta volentieri la sfida che gli lancia davanti alla platea il presidente dell’associazione di categoria Sergio Marini e assaggia un pezzetto di mortadella servita su un vassoio insieme ad altre prelibatezze, frutto del lavoro delle imprese agricole nostrane. E per sottolineare la qualità e la bontà del prodotto mima con un gesto la squisitezza del gusto. Al punto che in pochi attimi Berlusconi si prende direttamente il vassoio che gli era stato porto, e dopo aver lasciato il palco si improvvisa cameriere offrendo dadini di mortadella e salame ai presenti.