Berlusconi: “prima federalismo. frena su presidenzialismo”

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Berlusconi: “prima federalismo. frena su presidenzialismo”

28 Dicembre 2008

Giustizia e intercettazioni quindi verranno dopo, e non saranno il primoLo avevano già messo nero su bianco i suoi uomini, ma ieri sera è stato lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a chiarire l’agenda del governo, distendendo i rapporti con gli alleati, Carroccio in primis: l’anno deve iniziare e perchè inizi bene "c’è il federalismo da fare" e solo dopo "la giustizia", le "tante altre riforme" che servono al Paese. provvedimento come lo stesso premier aveva annunciato soltanto ieri.

"Bene Berlusconi: la strada delle riforme è tracciata",ha commentato a stretto giro di posta il ministro leghista Roberto Calderoli che accoglie l’agenda delle riforme indicata oggi dal presidente del Consiglio: il federalismo – spiega – è pronto per andare in Aula, a gennaio andrà in Consiglio dei ministri la riforma della giustizia, "un testo equilibrato", e a febbraio si passa alla revisione della seconda parte della Costituzione. L’auspicio è che l’opposizione partecipi.

Dunque, il federalismo primo impegno per la maggioranza, assicura il premier. E sgombera il campo anche dagli equivoci creati dai "direttori dei grandi giornali", quelli che il giorno dopo la conferenza di fine anno hanno dato "una assoluta disinformazione ai lettori", assicurando che oggi il presidenzialismo non è sul tavolo: "Ho detto – ha chiarito Berlusconi – che potremo eventualmente prenderla in considerazione nella seconda parte della legislatura, e che lo faremo solo con l’accordo tutti". Un accordo che il premier è parso auspicare anche per le altre modifiche costituzionali che verranno, che si faranno a maggioranza "solo se costretti da un comportamento irragionevole" dell’opposizione.

Continua a chiedere ottimismo il premier, anche e soprattutto contro la crisi; un ottimismo che, dati alla mano, è confermata dai numeri che gli ha fornito il presidente dei commercianti: "non c’è stato alcun calo" nei consumi dei generi alimentari, e "anche gli altri generi si sono mantenuti più o meno sui livelli degli altri anni", quindi non ci sono ulteriori motivi per "avere allarmi".

Analisi che non convince per niente l’opposizione. A cominciare dal Pd che con Anna Finocchiaro ha invitato il presidente a fermare il suo "chiacchiericcio" per rispetto del Paese. Berlusconi? "Una sorta di disco rotto accompagnato da altre solite dichiarazioni dei vari rappresentanti del Pdl, che cercano di rassicurare la Lega da una parte o di attaccare il Pd dall’altra". Mentre le riforme continuano ad essere solo un alibi per nascondere l’assenza, ha sostenuto il portavoce democratico Andrea Orlando, "di una proposta unitaria, sia sul fronte istituzionale che su quello della giustizia", e per evitare l’argomento spinoso della crisi economica. Sulla stessa linea l’Italia dei Valori che accusa il premier di negare "un’evidenza che i cittadini toccano con mano".

Dap