Berlusconi provi a convincere i mercati che lo spread e’ una bufala
22 Maggio 2014
di redazione
Spread a quota 188, borsa giù di un punto, ma per Berlusconi "lo spread e’ una bufala" e bisogna eliminare il rapporto deficit/Pil del 3 per cento. "Prima la guerra si faceva con gli eserciti mentre ora si fa con la finanza", dice Berlusconi, convinto che ci sia "una lontananza forte tra lo spread e l’economia, perché lo spread riguarda una fascia ristretta del comparto finanziario. Quindi no, non mi preoccupo, noi avevamo a 570 punti lo spread e tutti i conti in ordine". Ma chi decide le impennate e le cadute dello spread? Il coefficiente viene deciso simultaneamente dalle mosse delle banche centrali, dai solerti dirigenti della Banca d’Italia che periodicamente organizzano le aste pubbliche dei bond, da dichiarazioni più o meno improvvide della politica e dagli speculatori che vendono e scommettono sul mercato telematico delle obbligazioni di Stato. Ebbene, viste le dichiarazioni di Berlusconi, ma pure di Grillo, degli ultimi giorni, si può capire che rischi corriamo con lo spread.