Berlusconi punta alla federazione e rilancia Brambilla

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Berlusconi punta alla federazione e rilancia Brambilla

14 Settembre 2007

La meta è una sola, chiara e ben definita. La strada per arrivarci, lungo il tragitto che da Gubbio porta al capitolino Parco del Celio sembra aver mutato traiettoria. E’ un Berlusconi double face quello che l’ultima settimana ha offerto agli occhi degli elettori del centrodestra. Ammaliato dal sogno di lungo periodo di un grande partito della libertà, e ben determinato verso la tappa intermedia di una federazione tra i partiti della Cdl. Ma se a Gubbio, di fronte al popolo azzurro riunito al Park Hotel “Ai Cappuccini” per la tradizionale scuola di formazione, aveva ribadito la centralità di Forza Italia quale cardine e punto di partenza di ogni processo di aggregazione, rispetto al quale i Circoli della libertà avrebbero dovuto svolgere un ruolo non concorrente ma complementare di coagulazione del sentimento dell’antipolitica, di fronte alla platea romana di Atreju, la festa di Azione giovani, i suoi accenti sembrano aver cambiato sfumatura.

Berlusconi ha ribadito, interpellato da una brillante Giorgia Meloni nelle vesti di
moderatrice, la volontà di trasformare la coalizione in una federazione “perché io di differenze tra voi e noi non ne vedo”. E per ricreare l’atmosfera dello scorso anno in piazza San Giovanni ha proposto di fare il bis e addirittura raddoppiare i prossimi 1 e 2 dicembre. Ma, rispondendo di fatto alle sollecitazioni di Gianfranco Fini – che da Mirabello aveva intimato “basta con gli stop and go” e ieri dal palco del Celio è tornato a ribadire il concetto – ha fatto presente che se fino ad oggi qualche ritardo nella tabella di marcia c’è stato, lo si deve al fatto che all’interno dei partiti, Forza Italia compresa, non sempre è facile vincere le resistenze di chi a livello locale ha conquistato posizioni di potere e rinuncerebbe malvolentieri al proprio “cadreghino”. E che proprio questi atteggiamenti determinerebbero l’allontanamento di chi armato di entusiasmo si avvicina al partito per rinnovarlo.

Chiudendo il vivace faccia a faccia con i giovani di Alleanza nazionale, il Cavaliere ha annunciato a Fini di aver risolto i problemi dentro Forza Italia. Tutto pronto, dunque, per federarsi e per farlo in fretta. Ma, tra una poesia di Tagore e una battuta di spirito, ha lanciato un affondo che – c’è da scommetterci – nella Cdl farà discutere non poco. Se infatti nessun partito può dirsi immune dalle patologie di cui sopra, la risposta di tutto il centrodestra a questa situazione di “stallo”, dice Berlusconi, sono proprio i Circoli della libertà.

Racconta chi ha assistito al match che questo sia stato uno dei pochi interventi del Cavaliere non sottolineato da un applauso. Forse perché il pubblico una presa di posizione così esplicita non se l’aspettava, specialmente dopo il discorso di Gubbio che pur dando piena legittimazione ai circoli di MVB aveva riaffermato la centralità di Forza Italia come presupposto di un percorso di aggregazione. O forse perché a seguire un partito che è il primo nella coalizione e vanta consensi che non si vedevano dai tempi della Dc gli aennini
sarebbero pure disposti, mentre se si tratta di intraprendere strade alternative – ferma restando la meta – il discorso si fa un po’ più complicato.

Sapremo nei prossimi giorni quale piega prenderà il dibattito politico all’interno del centrodestra. E quale sarà, tra il Berlusconi eugubino e il Berlusconi romano, il punto di sintesi attorno al quale una coalizione potenzialmente vincente e al massimo del consenso popolare, riuscirà – se ci riuscirà – a non farsi del male.