Berlusconi. Quagliariello (Pdl): “Intervenire o il sistema democratico implode”
10 Marzo 2013
di redazione
"Ciò che sta accadendo in Italia rievoca molto da vicino il furore giacobino che segnò la rivoluzione francese". Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato. "Al punto in cui siamo" prosegue "sarebbe addirittura confortante poter pensare che contro Silvio Berlusconi sia in atto un grande complotto organizzato: individuata la centrale, fino all’ultimo momento un complotto può sempre essere smascherato e sventato".
"Purtroppo, invece, ciò che si è scatenato è il furore ideologico di tanti singoli magistrati "rivoluzionari" la cui azione converge contro uno stesso simbolo da abbattere. Ognuno di loro si sente investito di una impropria "missione", spacciata come difesa di una presunta uguaglianza di fronte alla legge. Tutti insieme producono l’effetto di incredibili disuguaglianze che possono essere documentate e che puntualmente documenteremo, e che hanno reso Berlusconi oggetto di una persecuzione giudiziaria senza precedenti".
"Essendo Berlusconi il leader di uno dei principali schieramenti politici italiani, tutto ciò determina anche uno squilibrio assoluto nei rapporti tra potere giudiziario e potere politico, al punto tale che le dinamiche della vita democratica ne risultano completamente stravolte. Tutto ciò" conclude Quagliariello "mette la politica nella condizione di non potersi chiamare fuori, e non può dunque non divenire oggetto di attenzione e di iniziativa da parte degli stessi vertici dello Stato, se si vuole evitare che il sistema imploda".