Berlusconi: Sui conti pubblici serve una rivoluzione
03 Marzo 2008
di redazione
L’inflazione “non è mai stata così alta e le tariffe dei
servizi pubblici locali sono aumentate, visto che non si è
voluto privatizzare”. Così Silvio Berlusconi.
Che ha continuato: “Solo a Roma le tariffe hanno portato a
474 euro in più di spesa in un anno”. Altro “difetto del
nostro Paese è uno Stato che ci costa troppo, ogni
cittadino italiano paga 4.500 euro all’anno mentre in
Germania ai cittadini lo Stato costa 3.000 euro per servizi
migliori”.
Per questo “lo Stato italiano ha bisogno di una
modernizzazione, di una riduzione delle spese” per esempio
con “la digitalizzazione dello Stato”.
Attraverso il
passaggio dall’archiviazione di carta a quella digitale, il
risparmio “potrà essere di 20 miliardi di euro all’anno”.
Tra le altre proposte avanzate dal candidato premier “l’abolizione degli enti inutili e bisogna ragionare anche
sulle Province perchè se non si fa questo lavoro non si
può avere uno stato moderno che costi di meno e lavori di
più”.
Sui pensionati, Berlusconi ha indicato che nel suo
programma c’è “un graduale aumento delle pensioni più
basse, l’eliminazione del cumulo delle pensioni e l’anticipo
della data per la pensione per chi assiste un familiare non
autosufficiente”.
Sulla richiesta del Partito dei Pensionati
di agganciare le pensioni ai contratti, Berlusconi ha
aggiunto che “garantisco la consapevolezza da parte mia e la
massima attenzione a questo tema”.
Infine, sull’evasione
fiscale, Berlusconi ha sottolineato che “si combatte con le
aliquote giuste, pari a un terzo, no con il 50% o il 60%
come accade ai professionisti”.
Terminando il suo intervento
all’iniziativa politica dei Pensionati, Berlusconi ha
inoltre dichiarato che chiederanno “alle varie agenzie
private di fare un’analisi della situazione dei conti
pubblici italiani, per vedere l’eredità che ci ha lasciato
la Sinistra”.