Berlusconi sul Libano: “se vinciamo cambiamo le regole d’ingaggio”
15 Marzo 2008
di redazione
Dopo che l’ex-ministro della Difesa, Antonio Martino, aveva espresso la volontà di ridurre il numero dei soldati italiani in Libano e di aumentare quello delle nostre truppe in Iraq, Silvio Berlusconi ha dichiarato che, in caso di vittoria Pdl alle elezioni, saranno cambiate le regole d’ingaggio.
“Se andremo al governo cambieremo le regole d’ingaggio ai militari in Libano”, ha detto ieri sera il Cavaliere che ha anche aggiunto: “sono le Nazioni Unite che chiedono ai paesi di aumentare il contingente militare. Sul Libano abbiamo votato la missione ma non eravamo d’accordo sulle regole d’ingaggio, che cambieremo, se avremo responsabilità di governo”.
“Non ne ho parlato con Martino – ha aggiunto Berlusconi – lui ha espresso una sua opinione personale, ma non è detto che non sia una opinione che nelle discussioni che faremo insieme non possa trovare una esecuzione”.
Laconico il commento di Massimo D’Alema – improvvisamente pro-Usa – sulle dichiarazioni di Martino: “sono frasi sconnesse, minacciose, che creano persino un rischio per i nostri militari. Ridicolo che Martino voglia tornare in guerra quando perfino gli americani si vogliono ritirare…”. Anche Prodi è sulla sua stessa linea d’onda: “sarebbe un passaggio drammatico, perché l’Italia è voluta uscire da una guerra ingiusta che la maggioranza del popolo Usa non vuole”.
Lo stesso Gianfranco Fini ha voluto commentare le dichiarazioni di Martino e l’ondata di polemiche che sono conseguite: “aver posto il problema della quantità di militari impegnati in Libano è un’altra cosa. Anche perch%C3