Bersani al Colle: “Non ci si detti il compito”. Niente tregua col Pdl

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Bersani al Colle: “Non ci si detti il compito”. Niente tregua col Pdl

02 Aprile 2013

Bersani definisce "inaccettabile" la proposta del Pdl di "trattare sul Quirinale" e in conferenza stampa aggiunge: "La destra vuol scegliere il presidente della Repubblica. Per il Colle cerchiamo una larghissima convergenza", allontanando lo spettro delle urne.

Niente governissimo, spiega il segretario del Pd, ma ok ad un atteggiamento responsabile tra le principali forze politiche, rivendicando orgogliosamente il risultato elettorale: "Siamo in ogni caso il primo partito e dobbiamo avanzare una proposta utile al paese". 

A quanto pare, Bersani non esclude la possibilità di restare in sella, "Immagino che il mio preincarico sia assorbito in questa nuova fase, il che non vuol dire che vado al mare… io ci sono", pur difendendosi dall’accusa di perseguire testardamente l’ormai ineludibile ma sempre rimandato cambiamento.

Non manca una frecciatina al Colle, visto che se è vero che il Pd vuole "una ricerca onesta" di una soluzione che permetta di uscire dallo stallo, è anche vero che "non ci si detti il compito, perchè non è possibile", precisando che il Pd parla con una voce sola.

E sui grillini che lo hanno spinto nell’angolo: "Non li ho affatto inseguiti  e non è affatto stato inutile metterli davanti alle proprie responsabilità. Ci siamo trovati di fronte a un disimpegno conclamato del Movimento 5 Stelle che ha avuto 8 milioni di elettori e che pare voglia mettere in frigorifero. Così non si preserva la legislatura".

Come dire, Bersani reagisce alla mossa del Presidente della Repubblica e, pur tra molti distinguo, dà l’impressione di voler procedere sulla strada già battuta, forse pensando che prima o poi i 5 Stelle scenderanno a patti (si veda la dichiarazione di oggi fatta da Crimi, "Meglio Bersani di Monti").

In questo modo, continuando a corteggiare Grillo, il segretario del Pd pensa di evitare spaccature nel partito e nella coalizione (da Vendola ai Giovani Turchi il fronte del "cambiamento" deve restare compatto) e recuperare qualcosa dall’elettorato grillino deluso dalla ineffettualità dei 5 Stelle.

Obiettivo è sempre quello di sostituirsi a Monti, per regalare all’ala sinistra del suo schieramento la tanto attesa ineleggibilità del Cav. Bersani dunque non rinuncia alla battaglia, mostra i muscoli nonostante la direzione scelta da Napolitano sembri diversa dai desiderata del Pd, ma il rossore sulla guancia del partito per lo schiaffo inferto dal Capo dello Stato ancora si vede.