Bersani vs Padoan: “Dica la verità sui conti pubblici”

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Bersani vs Padoan: “Dica la verità sui conti pubblici”

21 Aprile 2017

“Per la manovrina il governo dovrebbe dire grazie a Visco, che ha suggerito lo split payment, il meccanismo che consente di trattenere l’Iva alla fonte nei pagamenti ai fornitori dello Stato. Ma la rottamazione dei contenziosi mi dà fastidio, perchè senza fare Robespierre sull’evasione bisogna dare dei segnali chiari…”. Così Pier Luigi Bersani (Mdp) in una intervista alla Stampa. “Sulla manovra – aggiunge – prevedo grossi problemi. La cosa più importante del Def sono quattro righe in cui Padoan scrive che nel 2018, quando finiranno gli acquisti della Bce, dovremo convincere i mercati a comprare il nostro debito”.

L’ex segretario Pd cerca di andarci duro, “è inutile litigare con la Ue per la flessibilità, se Bruxelles di colpo sparisse, saremmo messi ancora peggio, senza rete davanti ai mercati”. Bersani vede nella prossima legge di Bilancio “un passaggio difficile e cruciale. Bisogna arrivarci con una forte discontinuità rispetto alle ricette economiche di questi tre anni”. E poi, Padoan “ci spieghi come siamo arrivati fin qua, visto che c’era anche lui. È arrivato il momento di dire la verità. Ci sarà un conto da pagare? Occhio perchè bisogna capire bene chi paga: le diseguaglianze sono ormai insopportabili e la sanità non si può più tagliare”.

“Andare al voto in autunno per scansare la manovra – attacca Bersani – sarebbe il gesto più alto di irresponsabilità. Se governi non puoi fare sempre lo slalom, qualche paletto lo devi prendere”. Bersani pare inoltre convinto del fatto che il Pd renziano “porterà il centro- sinistra alla sconfitta perchè è respingente per tanta gente.Noi siamo nati per costruire un nuovo centrosinistra, il Pd Pier Luigi Bersani ex segretario del Pd scelga. Se vuole fare l’unione sacra con Berlusconi contro i barbari del M5S, auguri, ma è una roba demenziale. Noi ci rivolgiamo a un mondo largo che ora è scorato, disilluso, che non vuole dover scegliere tra Renzi e Grillo”. Insomma, ancora nervi alle stelle all’interno del Pd,