Bertolaso: “Mi candido a Roma, si può fare lavoro straordinario”
14 Febbraio 2016
Guido Bertolaso detta il suo programma per Roma: sicurezza, viabilità, pulizia, decoro, accoglienza ed edilizia per i poveri, un lungo elenco di cose da fare se sarà eletto sindaco della capitale. Il candidato del centrodestra è convinto che "il problema è avere un piano realistico per affrontare questi problemi e per cambiare presto la situazione di degrado in cui versa Roma". "Si può fare un lavoro straordinario," sottolinea Bertolaso, "se si hanno le competenze per farlo, se si è imparato dal passato. Ed io in questi anni credo di avere accumulato un bel po’ di esperienza".
Tramontata la candidatura di Rita Dalla Chiesa, oggi è Guido Bertolaso, l’ex numero uno della Protezione civile, il candidato su cui si è registrata la convergenza dei leader del centrodestra, Berlusconi, Salvini e Meloni, e cioè Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Bertolaso ha detto di essere "onorato della proposta che Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni mi hanno formulato," dandosi come missione quella di "ridare decoro e prestigio" a Roma, "una città ormai ridotta in condizioni di emergenza". "Guido Bertolaso è il miglior sindaco che Roma possa desiderare per risollevarsi dalla situazione in cui è stata ridotta dall’amministrazione del Pd e della sinistra. Bertolaso è un uomo del fare", ha detto Silvio Berlusconi.
Alfio Marchini però non demorde e scommette su quella piattaforma basata su un nuovo civismo che sta caratterizzando la sua proposta politica. "La nomina di Bertolaso è un fatto positivo perché rende tutto più chiaro per i cittadini," dice Marchini. "Ci saranno profili definiti e proposte concrete sulle quali i romani potranno scegliere. Sarà sicuramente una avvincente campagna elettorale". All’attacco, invece, Italica Unica, il movimento di Corrado Passera: "I leader di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono spesso dichiarati entusiasti del civismo, delle realtà territoriali e dei progetti che mettono programmi e proposte davanti a ogni altra cosa", dice il coordinatore del movimento Lelio Alfonso. "I fatti dimostrano invece che mantenere gli assetti classici di partito, con scelte a tavolino tese ad escludere invece che a coinvolgere, sono il miglior regalo possibile per Renzi e per il suo Partito della Nazione".