Bhutto: Non tratto con Musharraf, ha perso il momento giusto
13 Novembre 2007
di redazione
La Bhutto, intervistata dalla CNN, parla della situazione attuale nel suo paese e del suo arresto e rivela che non ci sono trattative in corso tra il suo partito e il governo del Generale, oltre a mettere in guardia sulle cose non dette da Musharraf.
“La polizia dovrebbe concentrarsi a cercare Osama Bin Laden e non essere usata per arrestare leader politici- Sono agli arresti domiciliari perché, come milioni di altri pakistani, credo che il signor Musharraf dovrebbe far cessare lo stato d’emergenza, ritirarsi dalla posizione di capo dell’esercito e organizzare elezioni libere ed imparziali con la supervisione di una commissione elettorale indipendente, così come recita la nostra costituzione”.
Quando gli viene chiesto di commentare gli annunci fatti ieri dal dittatore pakistano, la Bhutto dichiara che “anche se il Generale Musharraf ha effettivamente detto delle cose positive, come quando ha dichiarato di voler organizzare le elezioni prima del 9 gennaio, noi dovremmo prestare piuttosto attenzione alle cose che non ha detto: non ha detto che avrebbe rinunciato al suo ruolo di capo dell’esercito e non ha nemmeno annunciato una data per un simile evento, non ha nemmeno parlato di date per quanto concerne la fine dello stato d’emergenza, stesso dicasi per la nuova commissione elettorale…siamo di fronte ad una vera e proprio minaccia dell’estremismo contro la gente del Pakistan e contro la stessa unità nazionale, oltre all’inabilità della dittatura di procurare i bisogni primari al popolo, come l’impiego e l’educazione”.
Poi l’ex-Primo Ministro spiega come mai le premesse di collaborazione iniziale non sono andate a buon fine: “Musharraf ed io dovevamo lavorare insieme, ho speso molto tempo pensando ad una Road Map per portare la democrazia nel nostro paese ma ad un certo punto, senza preavvisi, il Generale ha deciso di abbandonare la Road Map ed imporre invece la legge marziale”. Poi la Bhutto promette di organizzare presto nuove manifestazioni, nonostante quanto successo recentemente “Ora marceremo insieme per la fine della legge marziale e per far abdicare Musharraf dal potere…Dopo la manifestazione dell’altra sera durante la quale sono state arrestate 7.500 persone come potremmo lavorare con qualcuno che fa picchiare i nostri figli uno di fronte all’altro prima di metterli nei furgoni della polizia per arrestarli…anche gli altri partiti politici sono stati molto critici e mi hanno chiesto di non avere più contatti diplomatici con Musharraf”.
Alla Bhutto viene anche chiesto di dare il suo parere sull’operato degli Usa: “Credo che gli Usa abbiano fatto un bel lavoro nel tentare di riportare il Pakistan sul sentiero della democrazia. Non è colpa loro se il generale non vuole ascoltare. In politica si dovrebbe agire in tempo perché alle volte troppo poco e troppo tardi non è sufficiente…”.
L’intervistatrice sottolinea che in politica le trattative vanno avanti dietro il sipario e poi chiede al capo dell’opposizione pakistana se ci siano trattative in corso tra lei e il Generale: “Ora come ora non stiamo parlando con il suo entourage perché crediamo che loro non ascolterebbero, i miei piani mi sono stati sottratti dalle mani, ora sono agli arresti domiciliari per sette giorni insieme alle persone con le quali stavo questa mattina, non so nemmeno dove hanno intenzioni di mandarmi, ma il Pakistan è la mia patria e, anche se me lo imporranno…preferirei una prigione del mio paese piuttosto che l’esilio”.