Biagi, pentita Br: “Con la scorta non lo avremmo ucciso”
26 Maggio 2014
di redazione
L’omicidio di Marco Biagi. Si riapre l’inchiesta per il presunto reato di omicidio per omissione legato alla mancanza della scorta per il giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse. E si riparte dalle parole della pentita Cinzia Banelli, la "compagna So" che, dopo la dissociazione, disse ai magistrati: "Se Marco Biagi avesse avuto la scorta non saremmo riusciti ad ucciderlo. Per noi due persone armate costituivano già un problema. Non eravamo abituati ai veri conflitti a fuoco. Avremmo dovuto fare più attenzione, osservare possibili cambiamenti nella situazione del professore. Dovevamo controllare che non fosse solo. Invece arrivò alla stazione di Bologna da solo". Le dichiarazioni di Banelli sono destinate a rialimentare le polemiche sulla morte di Biagi dopo che la procura di Bologna ha aperto in fascicolo contro ignoti appunto con l’accusa di omicidio per omissione.